Stipendio più alto se compi 62 anni nel 2024 ma solo a certe condizioni. Vediamo come ottenere questo bonus.
Compi 62 anni quest’anno? Per te c’è una buona notizia: potresti ricevere un bonus sul tuo stipendio. Ma solo se soddisfi certi requisiti. Vediamo di cosa si tratta.
Ottime notizie per chi compie 62 anni nel 2024: molti lavoratori nati nel 1962 potranno ricevere un bonus sul loro stipendio. Questo significa busta paga più ricca e non per un mese ma per 5 anni. Un bellissimo aiuto soprattutto per chi non gode di uno stipendio troppo alto e, dunque, potrà iniziare a beneficiare di un po’ di soldi in più fino alla pensione. Si tratta del bonus Maroni che spetta solo ai lavoratori che quest’anno compiono 62 anni e che rispondono a specifici requisiti.
Bonus stipendio a 62 anni: come averlo
Se quest’anno compi 62 anni allora sei molto fortunato: da quest’anno potresti ricevere uno stipendio più alto fino al raggiungimento dell’età per accedere alla pensione di vecchiaia. Vediamo cosa devi fare per ottenere il bonus.
Chi nel 2024 raggiungerà i requisiti per accedere alla pensione anticipata con Quota 103 – 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi- ma deciderà di continuare a lavorare, riceverà uno stipendio più alto. Infatti in busta paga gli verrà accreditato un 9,19% in più derivante dallo sgravio dei contributi Inps. In pratica dai 62 anni fino alla pensione il lavoratore non pagherà più ogni mese il 9% di contributi all’Inps e quel 9,19% gli verrà aggiunto allo stipendio. Naturalmente la quota contributiva che spetta al datore di lavoro continuerà ad essere versata regolarmente.
Purtroppo c’è da dire che nessuno verserà quel 9,19% al posto del lavoratore che, quindi, una volta raggiunta l’età per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria si troverà con meno contributi e, quindi, con un assegno mensile un po’ più basso. Inoltre questo 9,19% in più in busta paga andrà ad aumentare l’imponibile Irpef. Dunque si tratta di un vantaggio che, però, potrebbe comportare anche penalizzazioni su altri fronti.
Del resto, però, da quest’anno andare in pensione prima fruendo di Quota 103 è tutt’altro che vantaggioso. Il Governo Meloni alla fine ha riconfermato questa misura ma l’ha modificata in modo da renderla davvero poco conveniente. I requisiti d’accesso sono rimasti gli stessi: 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi. Ma da quest’anno chi deciderà di accedere alla pensione in anticipo con Quota 103 avrà un assegno previdenziale molto più basso.
Infatti nel 2024 gli assegni di coloro che opteranno per Quota 103 saranno interamente ricalcolati con il sistema contributivo senza tenere in considerazione le quote retributive anche per chi ha iniziato a lavorare e a versare i contributi prima del 1996. In ogni caso, da quest’anno, con Quota 103 l’assegno previdenziale mensile non potrà mai superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps finché una persona non avrà compiuto 67 anni.