La vita di Bud Spencer è stata coronata di grandi successi ma l’attore ha anche attraversato momenti difficili, come racconta il figlio Giuseppe.
Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli, non è sempre stato un attore. Al contrario, in gioventù aveva intrapreso una carriera che non avrebbe potuto essere più lontana da quella cinematografica. Pedersoli, infatti, per molti anni fu un nuotatore professionista.
La grande disciplina con cui si allenava e naturalmente una dieta ferrea gli avevano assicurato un fisico invidiabile mentre il suo innato carisma gli avrebbero permesso di seguire una carriera da fotomodello se solo lo avesse desiderato.
Carlo decise però di intraprendere una strada completamente differente e quel drastico cambio di vita avvenne nel 1950, quando divenne famoso a livello nazionale per aver vinto diversi campionati europei e diverse medaglie in competizioni internazionali di nuoto.
All’epoca venne notato dal regista Camillo Mastrocinque, che lo volle nel film Quel Fantasma di Mio Marito: venne ingaggiato per recitare in un piccolo ruolo da bagnino che salvava una bagnante in difficoltà in una piscina.
Da quel momento in poi la sua carriera cinematografica non si sarebbe mai fermata e nel 1967 cominciò la stretta collaborazione con Terence Hill che lo traghetto nella fase di maggior successo della sua vita.
“Saltò dalla finestra”: l’assurda scelta di Bud Spencer
Ovviamente nel corso degli anni il fisico scolpito da grande nuotatore che aveva reso famoso Carlo Pedersoli, cominciò ad appesantirsi. In quello stesso periodo l’attore adottò il nome d’arte di Bud Spencer diventando un personaggio iconico della cinematografia italiana.
La verità è che, a parte l’interruzione degli allenamenti, a far aumentare molto il peso dell’attore fu la sua passione per la buona cucina. Anche sul set dei suoi moltissimi film aveva la sua sarta che cucinava per lui e che, stando a quello che racconta il figlio, se gli avesse messo davanti anche due chili di pasta, lui li avrebbe mangiati.
Dopo anni di stravizi, la salute dell’attore cominciò a risentirne pesantemente, tanto da convincerlo (anche se con molta riluttanza) a ricoverarsi nella clinica Mességué, dove molti personaggi dello spettacolo si ritiravano per dimagrire. Il figlio Giuseppe ha raccontato: “Una volta gli portarono per cena due pere cotte. Quella sera saltò dalla finestra e andrò in rosticceria”.
In altre occasioni l’attore era letteralmente fuggito dalla clinica dopo pochissimi giorni di permanenza, tanto che per costringerlo a restare furono presi provvedimenti drastici. Addirittura i medici gli imposero di pagare dieci giorni in anticipo nella speranza di convincerlo a rimanere qualche giorno in più, ma non servì: anche in quell’occasione Bud Spencer se ne andò dopo due giorni.