Da quando sarà disponibile il bonus mamme in busta paga?
A chi spetta, quando entra in vigore e come funziona: tutto quello che c’è da sapere per quanto riguarda il Bonus Mamme 2024
La Legge di Bilancio 2024 introduce significativi cambiamenti a favore delle donne lavoratrici, istituendo una decontribuzione totale dei contributi a carico della lavoratrice. Il provvedimento, incluso nella Legge n. 213/23, prevede un’esenzione totale dal versamento dei contributi sociali, limitata a un massimo di 3.000 euro lordi annui. Questo incentivo, pari al 9,19% sui contributi Ivs, è destinato alle mamme con almeno due figli ed è operativo dal 1° gennaio 2024.
Sebbene l’entrata in vigore sia immediata, le lavoratrici dovranno attendere prima di vedere applicati questi benefici nella busta paga di gennaio. Nel settore pubblico, ci si aspetta che l’applicazione avvenga a breve, mentre per il settore privato è prevista nei primi giorni di febbraio. Tuttavia, è cruciale notare che il reale vantaggio per le mamme non raggiungerà il 9,19%, poiché dal 1° gennaio è stato confermato il taglio al cuneo fiscale per tutti i lavoratori. Questo taglio è del 7%, a condizione che la retribuzione imponibile mensile per tredici mensilità non superi i 1.923 euro al netto del tredicesimo, o del 6% per retribuzioni fino a 2.692 euro mensili al netto del tredicesimo.
La conferma del taglio al cuneo fiscale, già indicato nella circolare dell’Inps numero 11 del 16 gennaio 2024, assicura che i lavoratori vedano lo sconto già nella busta paga di gennaio, seguendo istruzioni simili a quelle dell’anno precedente.
Bonus Mamme in busta paga 2024: destinatari e tempistiche
La Legge di Bilancio riconosce alle mamme con almeno due figli uno sgravio totale della contribuzione a carico del lavoratore dipendente. La durata del beneficio varia in base al numero di figli e all’età dei più piccoli:
Per le mamme con due figli, il beneficio avrà effetto nel 2024 fino a quando il figlio più piccolo non compie 10 anni.
Per le mamme con tre o più figli, il beneficio vale dal 2024 al 2026 fino a quando il figlio più piccolo raggiunge i 18 anni.
La percentuale effettiva del beneficio per le lavoratrici mamme sarà del 2,19% o del 3,19%, a seconda della retribuzione imponibile. Nel 2025, se il taglio al cuneo fiscale non sarà riconfermato, il beneficio per le mamme con almeno tre figli salirà al 9,19%. La decontribuzione del 100% riguarda la quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico della lavoratrice.
Per quanto riguarda i tempi di erogazione del bonus in busta paga, i consulenti del lavoro attendono la circolare dell’Inps con le istruzioni per applicare il beneficio. Potrebbe non essere applicato già nella prossima busta paga, ma la Legge prevede che, una volta applicato, saranno corrisposti eventuali arretrati spettanti nelle prime paghe utili. La certezza del beneficio dal 1° gennaio 2024 garantisce alle lavoratrici che riceveranno quanto spetta loro anche retroattivamente.
Applicazione automatica del bonus
Il bonus mamme lavoratrici è attivato automaticamente dal datore di lavoro, senza la necessità di una richiesta formale da parte delle dipendenti. Questo meccanismo semplifica il processo, con l’importo tagliato direttamente dai contributi e convertito in un aumento dello stipendio lordo.
Importo del Bonus Mamme Lavoratrici
Gli effetti del bonus sono compatibili con l’esonero parziale del versamento di contributi IVS (Infortuni e Vecchiaia per i Lavoratori Subordinati) a carico della lavoratrice, con una retribuzione fino a 35.000 euro. L’ente indipendente di bilancio stima che una lavoratrice madre otterrà un beneficio complessivo di 1.777 euro, di cui 1.159 euro derivanti dal taglio del cuneo generalizzato e 618 dalla decontribuzione specifica.
Chiarimenti da parte dell’INPS
Con la Circolare numero 11 del 16-01-2024, l’INPS ha fornito dettagliate indicazioni sulla gestione degli adempimenti previdenziali relativi all’esonero contributivo. Questa comunicazione ha anche chiarito la compatibilità tra il bonus per le mamme lavoratrici e l’esonero contributivo. L’INPS ha confermato che l’esonero contributivo del 6% o 7% è alternativo alla decontribuzione prevista per le lavoratrici con figli secondo la Legge di Bilancio 2024.
In conclusione, il bonus mamme lavoratrici rappresenta un importante passo per sostenere le madri che lavorano, garantendo loro un adeguato riconoscimento e un sostegno finanziario diretto attraverso l’esenzione contributiva. La sua attivazione automatica semplifica ulteriormente l’accesso a questo beneficio, contribuendo a migliorare le condizioni finanziarie delle lavoratrici con responsabilità familiari. Per chi non è lavoratrice dipendente però, ma ad esempio è lavoratrice autonoma o imprenditrice, il bonus mamme in busta paga del 2024 non si applica direttamente come per le dipendenti. La decontribuzione totale dei contributi sociali è una misura focalizzata principalmente sulle lavoratrici con un rapporto di lavoro dipendente, escludendo al momento altri tipi di lavoratori.