Una meraviglia, un oggetto di grande rarità è stato scoperto a Vulci nell’ultima campagna di scavo alla necropoli dell’Osteria. Si tratta di un balsamario in faience, probabilmente di origine egizia, proveniente da una tomba femminile di inizio VI secolo a.C. Il reperto rappresenta una figura con un mantello di pelle maculata, forse di leopardo, e tra le mani sorregge il grande vaso al cui interno avrebbe dovuto contenere olii profumati o altre sostanze liquide.
Nella sepoltura, mai violata dai tombaroli, si nota adagiato lo scheletro della defunta che secondo gli archeologi apparterrebbe a una giovane donna di circa 20 anni. Una sorpresa per gli studiosi che hanno rinvenuto nel corredo funebre anche una coppa di origine greca in stile ionico, oltre a un bucchero con un attingitoio e un Kyathos (servizio da vino). I reperti sono stati tutti trasferiti al laboratorio di restauro di Fondazione Vulci a Montalto di Castro.