I carabinieri della Compagnia di Viterbo hanno denunciato due giovani campani poiché sospettati di tentata truffa ai danni di una pensionata sorianese. Nei giorni scorsi a Soriano nel Cimino, sulla strada provinciale Sant’Eutizio in direzione di Vignanello, una pattuglia della locale stazione a seguito della segnalazione ricevuta dai residenti ha intercettato un’autovettura a noleggio, con a bordo un ventitreenne di Castel Volturno (CE) e una ventiseienne napoletana.
Dagli accertamenti i due risultavano provenire dall’abitazione di una pensionata della frazione di Sant’Eutizio, dove la ragazza si sarebbe presentata come dipendente delle poste, richiedendo denaro a titolo di pagamento di presunti debiti familiari con lo stesso ente, salvo poi allontanarsi, verosimilmente all’avvicinarsi dei figli della padrona di casa.
Come già accaduto a tante vittime del medesimo fenomeno, anche in questa occasione la signora e i parenti hanno ricevuto numerose telefonate pretestuose, da parte di sedicenti direttori o dipendenti dell’ufficio postale. La coppia portata in caserma è stata quindi denunciata in stato di libertà da parte della stazione di Soriano nel Cimino per la tentata truffa aggravata eseguita nei confronti dell’anziana donna sorianese.
L’operazione di servizio è stata resa possibile a seguito di un’ampia campagna di divulgazione preventiva e sensibilizzazione portata avanti dai carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo, in stretta collaborazione con le parrocchie della Tuscia e tutti i centri di aggregazione per gli anziani, ed ha beneficiato inoltre del determinante apporto di una cittadinanza attenta, coesa alle forze dell’ordine e pronta a segnalare eventuali illeciti, che già nei giorni scorsi aveva portato i militari del provinciale a sventare due analoghe truffe a Marta e Tarquinia.
La coppia è stata anche segnalata alla locale questura per l’adozione del provvedimento del foglio di via obbligatorio dalla provincia di Viterbo.
Da parte del comando Provinciale dei Carabinieri di Viterbo si esorta la cittadinanza tutta a prestare massima attenzione a questo particolare fenomeno che negli ultimi due mesi ha visto una significativa recrudescenza, di cui a farne le spese sono sempre persone anziane che vivono da sole, agganciate sulle proprie utenze telefoniche ottenute in chissà quale modo illecito; alle vittime viene prospettato che un loro caro parente si trova con l’improvvisa necessità di dover risolvere con la massima urgenza questioni economiche dagli importi rilevanti, spacciandosi per persone amiche, per direttori di banca o uffici postali o appartenenti alle forze dell’ordine. Ovviamente questi sono soltanto escamotage per cogliere impreparata una persona debole o che vive da sola e carpirne la buona fede al fine di farsi consegnare denaro contante o preziosi.