Con la dieta dell’amore è possibile ritrovare la forma in meno di un mese senza grosse rinunce. Ecco come si struttura.
La Love diet, la dieta dell’amore prende questo nome particolare perchè vuole puntare sulla consapevolezza che ogni persona deve avere del proprio valore. Amare se stessi è alla base del benessere e quindi di conseguenza anche di una forma fisica che deve essere recuperata o mantenuta se è ben equilibrata.
L’idea di creare la dieta dell’amore è della dietista Connie Gutterson che l’ha pensata e strutturata in collaborazione con Mark Dedomenico. Il cambiamento, con questa dieta non deve essere esclusivamente sul piano corporeo, ma può avvenire solo attraverso una trasformazione emotiva e mentale prendendo coscienza del grande valore di sè.
La bassa autostima infatti è molto spesso l’atteggiamento alla base dell’accumulo di peso, mentre una buona sicurezza in se stessi, con la consapevolezza della propria preziosità in questo mondo favorisce un potenziamento della volontà che permette di mangiare in modo equilibrato e fare un giusto allenamento fisico.
Come si struttura la dieta dell’amore che permette di perdere peso nell’arco di 3 settimane con notevoli risultati? Ovviamente prima di intraprendere un cambio di regime alimentare è sempre bene consultare il proprio medico o un nutrizionista che saprà consigliare in base alle proprie personali esigenze.
La Love diet non è particolarmente restrittiva ma si struttura come un programma alimentare prevalentemente vegetariano suddiviso in 7 fasi. Punta molto all’introduzione di un livello molto basso di grassi saturi, colesterolo e sodio. Si comincia con una fase detox in cui sono presenti grandi quantità di frutti di bosco, mangiati anche per 4 volte al giorno, al fine di eliminare le tossine accumulate nell’organismo. I frutti di bosco sono anche ricchi di antiossidanti per combattere il processo ossidativo delle cellule. Niente carni processate, e come condimenti olio extravergine di oliva e olio di avocado.
La seconda fase introduce nella dieta verdure non amidacee come asparagi, zucchine, broccoli. Si passa ad una terza fase in cui bisogna bilanciare carboidrati e proteine nella proporzione di un doppio di queste ultime. Nella fase quattro non può esserci più di una tazza di frutta al giorno per evitare e prevenire eventuali picchi glicemici e quindi controllare bene i livelli di zucchero nel sangue. Restano però i frutti di bosco, da mangiare quasi indiscriminatamente.
La quinta fase prevede l’introduzione di latte scremato e yogurt per un apporto proteico necessario. È importante durante tutta la dieta associare attività fisica e un buon numero di ore di sonno. Nella sesta fase ci sono i legumi a far da protagonisti e dare un buon senso di sazietà grazie alla ricchezza di fibre che contengono. Infine, nella settima fase si reintroducono alimenti come il pane, la pasta e il riso, che erano stati messi da parte, ma meglio se mangiati in forma integrale. Le verdure sono il principale alimento anche in quest’ultimo step della dieta.
Con la dieta dell’amore l’apporto calorico si riduce notevolmente e questo consente il dimagrimento, ma al tempo stesso non risulta faticosa e affamante. Resta da capire se gli effetti possono durare a lungo termine dopo le tre settimane di regime alimentare improntato in questo modo. La varietà alimentare, l’equilibrio tra carboidrati, proteine e grassi, al diminuzione di zucchero e sale sono i principali elementi che bisogna continuare a mantenere anche dopo.
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