TARQUINIA – Il 14 ottobre a Tarquinia, presso il palazzo comunale, saranno presentati i due volumi di Matilde Marzullo Grotte Cornetane: materiali e apparato critico per lo studio delle tombe dipinte di Tarquinia e spazi sepolti e dimensioni dipinte nelle tombe etrusche di Tarquinia, supplementi n.6 e 7 della collana editoriale Tarchna.
Le tombe dipinte di Tarquinia (patrimonio dell’Unesco dal 2004) costituiscono uno dei fenomeni più noti e indagati del contesto funerario etrusco e il lavoro che si presenta è la più importante e completa sintesi per la conoscenza di questo inestimabile patrimonio. Si va dai risultati della ricerca condotta nel corso di quasi dieci anni che ha permesso di riconoscere e documentare circa cinquecento ipogei dipinti nella sola Tarquinia nel primo volume, Grotte Cornetane: materiali e apparato critico per lo studio delle tombe dipinte di Tarquinia, all’analisi delle vicende storico-sociali che sono alla radice della loro formazione e del loro sviluppo nel secondo volume, Spazi sepolti e dimensioni dipinte nelle tombe etrusche di Tarquinia.
I materiali oggetto dello studio sono spesso del tutto inediti e la progettazione anche in veste digitale permette di appezzare complessivamente l’insieme dei dati raccolti, offrendo uno strumento nuovo, che descrive per la prima volta in maniera integrale l’evoluzione dei sistemi stilistici e compositivi all’interno dei monumenti tarquiniesi, svelando il loro significato per la comunità dell’epoca.
Dopo i saluti di Flavia Trucco, funzionario archeologo responsabile per il territorio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, presentano i volumi Giovanna Bagnasco Gianni, Università degli Studi di Milano e Stephan Steingräber, Università degli Studi Roma Tre.