Il rischio di infarto è più elevato per chi fa un determinato tipo di lavoro: un nuovo studio lo conferma, non va bene quello che fai.
Ci sono particolari tipi di lavoro che hanno un maggiore rischio di portare a una malattia cardiovascolare o all’infarto, anche se poi si pensa che basti un po’ di attività fisica per evitare questi determinati rischi. Emerge da un nuovo studio pubblicato sul Journal of American Heart Association, che indica come fare una pausa sia davvero molto importante e come vada fatto di frequente.
Probabilmente ne siete e ne siamo tutti consapevoli, ma repetita iuvant, sostenevano i latini, per cui ve lo ripetiamo ancora una volta: una vita sedentaria è associata a un rischio maggiore di malattie cardiache e di mortalità legata proprio a questo genere di complicazioni. Tradotto: trascorrere periodi prolungati di tempo seduti, anche se si sta lavorando, aumenta il rischio di infarto.
Rischio di infarto in aumento se si fa una vita sedentaria: no, la passeggiata non serve a nulla
Non solo: la vita sedentaria, anche se accompagnata da sporadica attività fisica, aumenta il decadimento cognitivo, legato soprattutto all’età che avanza, e complica il nostro metabolismo. Chiaramente, quello che è l’effetto che più immediatamente ci colpisce è quello del rischio di infarto, le cui avvisaglie dovrebbero essere conosciute comunque da tutti, in modo da agire tempestivamente.
L’ultimo studio pubblicato evidenzia proprio come a poco può servire puntare a quel minimo di esercizio fisico per provare a contrastare la nostra sedentarietà: insomma, gli impatti negativi di un comportamento sedentario ininterrotto superano lo sforzo e i potenziali benefici dell’esercizio. Tradotto ancora meglio: se stiamo seduti o fermi su un posto per 5-6 ore consecutive, poi non ci basterà la mezz’ora di jogging.
Se fate lavoro d’ufficio, dunque, o se lavorate davanti a un computer per molte ore al giorno, l’invito è quello di fare una pausa ogni 20-30 minuti. Basterà alzarvi per sgranchire le gambe, ma meglio quell’esercizio di pochi minuti di una passeggiata a fine giornata, pensando così che una certa quantità di esercizio fisico possa compensare gli effetti negativi del comportamento sedentario.
Chiaramente, sappiamo benissimo che non tutti hanno la possibilità di alzarsi dal posto in cui sono seduti con tanta frequenza: pensiamo ad esempio a un camionista che deve fare un lungo viaggio, per lui alzarsi dalla guida ogni 20-30 minuti significherebbe di fatto fermarsi a ogni autogrill. Certo è che più aumentiamo le pause per fare uno po’ di stretching, meglio reagirà il nostro fisico a lungo e medio termine.