Fotovoltaico: “Danni ambientali? E’ tutto falso”

La società Dcs Srl interviene a seguito delle recenti dichiarazioni di organizzazioni e associazioni sugli impianti fotovoltaici a terra presenti sul territorio

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MONTALTO DI CASTRO – “Riteniamo sia giusto che vi sia un dibattito costruttivo circa la giusta collocazione di impianti ad energia rinnovabile sul territorio. La differenza di opinioni in materia è assolutamente legittima, anzi, a nostro giudizio positiva per cercare di trovare il giusto equilibrio tra l’esigenza di transizione dell’Italia verso una produzione energetica totalmente verde ed un controllo costruttivo della collocazione degli impianti fotovoltaici sul territorio”.

La società Dcs Srl interviene a seguito delle recenti dichiarazioni di organizzazioni e associazioni sugli impianti fotovoltaici a terra presenti sul territorio.

“Quanto invece non condividiamo – aggiunge l’azienda – è il tentativo di taluni soggetti, associazioni, e sfortunatamente anche politici locali di gettare discredito sul fotovoltaico utilizzando false informazioni, bugie e sotterfugi per alimentare l’odio dei cittadini verso questa tecnologia solare che, tra quelle rinnovabili, è la più sostenibile.

In particolare, vorremo smentire categoricamente prima di tutto la notizia riguardante l’uso dei diserbanti. È una informazione assolutamente falsa e comunque sostenuta da chi non conosce minimamente l’argomento. L’uso di diserbanti è esplicitamente vietato nel documento autorizzativo. L’erba è fondamentale perché una delle richieste delle autorità autorizzanti riguarda il pascolo di greggi di ovini sui terreni qui quali insistono gli impianti.

L’utilizzo dei diserbanti porterebbe alla decadenza dell’AU e allo smantellamento dell’impianto. Chi dice il contrario dovrebbe procurarsi i documenti autorizzativi di questi impianti e leggere le prescrizioni imposte dalle autorità. Troverebbe facilmente il divieto dell’uso dei diserbanti.

Altra informazione fuorviante – continua l’azienda – riguarda la sottrazione di terreno alla coltivazione di prodotti di eccellenza. Nella maggior parte dei terreni, prima dell’avvento del fotovoltaico si pratica per lo più la pastorizia, o la coltivazione dei soli erbai per la pastorizia. Gli ovini sono e devono essere benvenuti sugli impianti fotovoltaici.

Altra falsità riguarda l’impatto in bolletta o il pagamento di incentivi a questi nuovi impianti. È una colossale bugia. Questi impianti sono costruiti con capitali privati, non ricevono alcun incentivo e si sostengono soltanto vendendo l’elettricità che producono, ormai ad un costo inferiore rispetto a quella prodotta con gas e carbone, a grandi acquirenti all’ingrosso di energia come Enel. Non vi è alcun costo od onere che ricade sui consumatori né direttamente né indirettamente. Anzi, una maggiore produzione di energia rinnovabile di questo tipo contribuirà nel medio periodo all’abbassamento dei prezzi dell’elettricità in bolletta. Grazie alla produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili, è stato possibile de-commissionare nei due anni passati 23 centrali tradizionali a carbone o gas altamente inquinanti.

Vogliamo anche smentire categoricamente le false notizie circa la questione occupazionale, altra inesattezza, dettata dalla ignoranza dell’argomento. Si è sostenuto che lasciare questi terreni (che peraltro non sono coltivati in partenza) all’agricoltura si produrrebbe una ricaduta occupazione maggiore. È falso.

L’agricoltura, come è noto, offre lavoro a seconda dei cicli stagionali, al contrario di un impianto fotovoltaico che deve essere mantenuto 12 mesi l’anno. L’impianto fotovoltaico, a parità di terreno impiegato, richiede un maggiore spiegamento di operatori (taglio erba, lavaggio moduli, manutenzione del verde perimetrale, oltre che lavori professionali di elettricisti e meccanici).

Se guardiamo per esempio ai terreni di Montalto e Tuscania, questi sono stati scelti dagli operatori fotovoltaici, seguendo quanto indicato dalle comunità locali, in zone di scarsa fertilità, fuori da vincoli e lontano dalle strade provinciali (modifica richiesta dal M5S di Tuscania).

Aggiungiamo inoltre una considerazione riguardante i proprietari dei terreni interessati agli impianti. Ma vi sembrerebbe giusto in un Paese civile e democratico che il proprietario di un terreno che decide di cedere il proprio terreno nel pieno rispetto della legge e delle normative italiane ed internazionali, non possa in piena libertà disporne perché magari vuole cambiare vita o lasciare dei soldi ai propri figli o magari comprare altri terreni in aree diverse dove invece ci sono terreni di pregio che gli consentano migliori ritorni sull’investimento del terreno?

Se il terreno fosse il vostro e vorreste legittimamente venderlo, vi sembrerebbe giusto che qualcuno senza averne alcun titolo debba sindacare se potete o no?

Vogliamo smentire anche quanto detto in modo falso e tendenzioso dal Mibact e dalla Coldiretti circa i materiali utilizzati ed alla tecnologia. Ogni singolo elemento ed ogni singolo materiale che costituisce i pannelli è certificato che sia totalmente riciclabile e questo già avviene con i consorzi specializzati che ritirano i moduli danneggiati o difettosi. Per quanto riguarda sostanze quali cadmio e arsenico, la tipologia di moduli i pannelli utilizzati fino ad oggi ed in futuro sono privi di dette sostanze.

Oggi le sostanze impiegate sono alluminio, vetro, rame e silicio. Tutte innocue e totalmente riciclabili. Queste informazioni sono tutte verificabili in quanto la tipologia di pannello utilizzato dagli operatori è dichiarata alla autorità autorizzative e pertanto si può controllare la composizione dei pannelli e verificarne la composizione. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire. I produttori fotovoltaici inoltre rilasciano, a norma di legge, fidejussioni pluriennali per milioni di euro alle autorità a garanzia del totale smantellamento degli impianti a fine ciclo ed il completo ripristino delle aree alla loro destinazione agricola iniziale. La voce che i terreni perdano la fertilità per 1000 anni è un’altra trovata di qualche inventore di notizie eclatanti.

Lo Stato italiano – continua ancora l’azienda – ha necessità di completare la propria transizione verso il 100% di produzione di energia da fonti rinnovabili e pulite. Questa transizione è impossibile installando il solare solo sui tetti in quanto, in Italia, più del 70% dei tetti sono vincolati o non adatti e se si utilizzassero solo i tetti di industrie e capannoni si potrebbe coprire soltanto il 2% della necessità di energia.

Ultimo dato serio e significativo: ad oggi gli impianti esistenti sommati a quelli ad oggi in fase di sutorizzazione coprono una superficie inferiore al 1% di quella dell’intera provincia di Viterbo. Pensate ai vostri figli ed ai vostri nipoti. Non vale la pena di utilizzare questo 1% per garantire loro un futuro più sostenibile, una migliore qualità dell’aria, meno inquinamento, meno dipendenza dalle fonti fossili? Noi pensiamo ai nostri figli e diciao di sì al fotovoltaico.

Concludiamo dando la nostra totale disponibilità a dibattere l’argomento con associazioni, politici locali, soggetti interessati, purché però si lascino le false notizie e le credenze popolari da parte e si discuta di fatti e di informazioni fondate”.

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