Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulla morte di Dario Angeletti, il docente di 50 anni del Dipartimento di scienze ecologiche e biologiche dell’Unitus, trovato morto nel primo pomeriggio di martedì all’interno della sua auto alle porte della riserva naturale delle Saline a Tarquinia.
L’uomo, poco dopo le 15, è stato trovato sul posto di guida di una Volvo berlina di colore grigio privo di vita, con una ferita alla testa, probabilmente compatibile da un colpo di arma da fuoco. Le indagini, dirette dala procura di Civitavecchia, sono andate avanti per tutta la notte. Il reparto investigativo dei carabinieri di Viterbo e Tuscania hanno setacciato la zona e visionato le telecamere di sorveglianza, ma dell’arma nessuna traccia.
Sul posto ieri anche il medico legale che ha effettuato un primo esame esterno sulla salma, trasferita poi a Roma per l’esame autoptico che si svolgerà nella giornata di giovedì. Dario Angeletti, sposato con due figli, insegnava al Dipartimento di scienze di ecologia e biologia dell’Università della Tuscia e il laboratorio si trova non tanto distante dal luogo dove è stato rinvenuto il cadavere.
“Siamo sconvolti dalla morte del nostro concittadino Dario”, commenta il sindaco Alessandro Giulivi su un post Facebook del Comune di Tarquinia. “Tarquinia da alcune ore sta vivendo uno dei suoi momenti umani più bui. Mi unisco al dolore dei familiari e delle persone a lui care, fiducioso che la giustizia faccia presto il suo corso”. In questo giorno di lutto e sgomento sono state sospese le celebrazioni dell’accensione delle luminarie natalizie, lasciando spazio alla preghiera e alla riflessione.