Oggi, 24 gennaio è la Giornata Internazionale dell’Educazione. Scopriamo di più sulle sue origini e sul tema scelto per quest’anno
Educare deriva dal latino educere, ovvero “tirare fuori”.
Educare qualcuno significa riuscire a tirare fuori il meglio da lui, che si tratti di nozioni, di valori, di principi, è una sorta di scambio: ti offro gli strumenti necessari per restituirmi qualcosa di nuovo, una nuova versione di te stesso che ho contribuito a migliorare.
Il 24 gennaio è la Giornata Internazionale dedicata proprio all’educazione e alla sua importanza, e oggi più che mai è necessario tirare fuori il meglio dalle persone, riuscire a fare crescere in loro nuovi valori e consapevolezze.
La Giornata Internazionale dell’Educazione è stata istituita dall’UNESCO nel 1994, per celebrare l’importanza dell’educazione e dell’istruzione.
L’obiettivo era quello di “promuovere l’educazione come un diritto umano fondamentale e un mezzo fondamentale per lo sviluppo personale, sociale e economico.”
Ogni anno viene scelto un tema specifico per attribuire maggiore valore a questa ricorrenza, che ricorda a 155 paesi quanto sia importante educare e incoraggiare azioni di cambiamento, che partono proprio dalle riflessioni e dalla volontà di fare meglio delle persone.
L’istruzione è la leva giusta per promuovere una società che valorizzi la dignità umana e la pace. Proprio ragionando su questo aspetto, è stata stabilita la tematica per la Giornata di quest’anno: “imparare per una pace duratura”.
La tematica che abbiamo appena citato ovvero “Imparare per una pace duratura” si focalizza soprattutto su un aspetto avverso alla pace, ovvero l’odio.
Nello specifico l’UNESCO ha voluto invitare a una riflessione importante attraverso la Giornata di quest’anno, ovvero “sul ruolo cruciale che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’incitamento all’odio, un fenomeno che è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni con l’uso dei social media, danneggiando il tessuto delle nostre società”.
Ecco come Audrey Azoulay, direttrice generale dell’UNESCO, ha sottolineato il valore della tematica scelta per quest’anno:
“La diffusione accelerata dell’incitamento all’odio è una minaccia per tutte le comunità. La nostra migliore difesa è l’istruzione, che deve essere al centro di ogni sforzo di pace. È nostro dovere collettivo dare agli studenti di tutte le età la possibilità di decostruire l’incitamento all’odio e gettare le basi per società inclusive, democratiche e rispettose dei diritti umani. Per avere successo, dobbiamo formare e sostenere meglio gli insegnanti che sono in prima linea nel superare questo fenomeno”.
“L’istruzione è l’arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo”
In questa frase di Nelson Mandela vi è condensato il senso di questa Giornata Internazionale.
Nello specifico, però, l’obiettivo di quest’anno è molto complesso. Infatti, è difficile fare breccia nella sfera emotiva delle persone e riuscire a tirare fuori dei sentimenti diversi dall’odio e dalla violenza, soprattutto al giorno d’oggi.
Non vogliamo dire che gli esseri umani nel 2024 siano tutti cattivi e pieni d’odio, ma vogliamo sottolineare quanto la società in cui viviamo fatichi a incentivare pace e rispetto reciproco. E questo, in gran parte, è proprio colpa dei social network e dei meccanismi mentali, spesso automatici e incontrollati, che fanno scattare nella mente delle persone.
Social network, guerre, e attacchi terroristici stanno mettendo a dura prova la pace e la tolleranza nel mondo. Ma proprio per questo la tematica di quest’anno è così importante.
Capiamo meglio cosa sta succedendo nel mondo e perché l’UNESCO ha scelto proprio la guerra all’odio per la Giornata Internazionale dell’Educazione 2024.
Dopo il via della guerra in Ucraina, i conflitti tra Russia e Stati Uniti, le tensioni in Medio Oriente, e l’Attacco Terroristico di Hamas contro i civili israeliani avvenuto il 7 ottobre, c’è stato un peggioramento dei livelli di odio e intransigenza da parte della popolazione mondiale.
Nello specifico, quanto è successo il 7 ottobre è stato il calcio d’inizio di una partita distruttiva all’insegna dell’antisemitismo.
Secondo l’Anti-Defamation League, ovvero l’associazione ebraica fondata negli Stati Uniti nel 1913 per contrastare l’antisemitismo, da quel giorno di ottobre così cruento, si è registrato un aumento del 337% di incidenti antisemiti solo negli USA.
In Germania la percentuale è arrivata a 320, mentre il Brasile ha toccato addirittura il 961% di incidenti antisemiti in più rispetto all’anno precedente.
Ma mentre questo avviene nella vita reale, anche su internet la situazione sembra tutto fuorché rassicurante: secondo l’ Institute for Strategic Dialogue (ISD), i discorsi anti-musulmani su YouTube sono aumentati a dismisura nel giro di soli quattro giorni.
Ecco perché la lotta all’odio e alla discriminazione devono essere l’argomento centrale nell’educazione dei giovani. Bisogna insegnare loro quanto questo sentimento in passato non abbia mai portato a nulla di buono, e che in un momento così complicato e teso, l’unica cosa che possiamo fare nel nostro piccolo è cercare di non gettare benzina sul fuoco e cercare di essere migliori.
La pace e la dignità umana, insieme al rispetto reciproco, sono ciò che possiamo impugnare contro l’odio e la violenza di guerre e attacchi terroristici, l’unico antidoto al loro veleno distruttivo.
Ora che abbiamo sottolineato l’importanza della tematica di quest’anno e il suo essere, purtroppo, legata ad aspetti critici attuali a cui bisogna fare fronte, vediamo quali sono le iniziative pensate dall’UNESCO per raggiungere l’obiettivo.
L’UNESCO ha deciso di organizzare una formazione online per migliaia di insegnanti, aiutandoli ad identificare modalità e argomenti da trattare per affrontare e prevenire al meglio incidenti legati all’incitamento all’odio.
Ma non è tutto. Infatti, oggi non si parlerà solo agli insegnanti, ma anche ai vertici del governo: presso la sede delle Nazioni Unite di New York si riuniranno ministri, funzionari dell’istruzione ed educatori di tutto il mondo per stabilire delle linee guida efficaci, in grado di sostenere e promuovere la pace a livello mondiale.
Si discuterà del modo migliore per riuscire a combattere l’odio dilagante e instillare un senso di umanità, a cui ad oggi purtroppo, le persone vanno educate perché per natura sembra essere venuto meno.
Concludiamo citando parte dell’ articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che riassume l’importanza dell’istruzione come base per garantire il rispetto dell’umanità di tutti i cittadini del mondo:
“(…)L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace”.
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