
TUSCIA – «Roma mette le tasse e i comuni sono costretti ad imporle ai propri cittadini. Siamo stufi di questa situazione». Lo affermano i sindaci del Centro Destra della Tuscia sulla manovra finanziaria che il Governo vorrebbe attuare sui terreni agricoli. «Il Governo si assuma una volta per tutte le sue responsabilità e la smetta di delegare sempre ai sindaci il ruolo degli esattori. Siamo stanchi di sentire il premier Matteo Renzi fare annunci dalla mattina alla sera, quando poi, noi sindaci, siamo presi d’assalto dai nostri concittadini giustamente indignati per la valanga di imposte che gravano sulle famiglie. Il Governo ci sta infatti preparando un nuovo regalo, un bel pacco natalizio sarebbe proprio il caso di dire, ossia un decreto che taglia il fondo di solidarietà comunale 2014. Questa improvvisa decisione obbliga di fatto i sindaci a richiedere fra quindici giorni, oltre alla seconda rata dell’Imu, anche il pagamento dell’imposta sui terreni agricoli fino ad oggi esentati proprio grazie al fondo di solidarietà; imposta che il Governo ha già quantificato e che incamererà dopo aver però scaricato sul sindaco la responsabilità di inasprire la pressione fiscale.
Per il nostro territorio si tratta di un’ulteriore mannaia fiscale destinata a compromettere ancora di più il già precario stato di salute dell’agricoltura, che resta tuttora uno dei settori trainanti dell’economia provinciale. La cosa che risulta ancora di più inaccettabile è che queste scelte impopolari, il Governo non le assume in prima persona ma, come detto, obbliga i sindaci ad applicarle. Con il risultato che noi amministratori ci ritroviamo sotto il fuoco di fila dei nostri concittadini legittimamente indignati per l’aumento sconsiderato di tasse ed imposte. Il problema è stato già sollevato in sede Anci e chiediamo a tutti gli altri sindaci del territorio di unirsi a noi, al di fuori di casacche politiche e logiche di schieramento, in una battaglia di civiltà per la difesa dei diritti delle autonomie locali, diventate sempre più capri espiatori di scelte scellerate che non tengono conto effettivo dello stato di disagio in cui versano le famiglie italiane».
Paolo Equitani- Sindaco di Bolsena
Sandrino Aquilani – Sindaco di Vetralla
Sergio Caci – Sindaco di Montalto di Castro
Francesco Bigiotti – Sindaco di Bagnoregio
Mauro Pucci- Sindaco di Canino
Fabio Bartolacci- Sindaco di Tuscania
Francesco Ciarlanti – Sindaco di Blera
Ermanno Nicolai – Sindaco di Tessennano
Piero Camilli – Sindaco di Grotte di Castro
Salvatore Serra- Sindaco di Ischia di Castro
Guido Cianti – Sindaco di Sutri
Fabio Menicacci – Sindaco di Soriano nel Cimino
Rinaldo Marchesi – Sindaco di Barbarano Romano
Alessandro Romoli – Sindaco di Bassano in Teverina
Luigi Fiorucci – Sindaco di Latera
Antonio Porri – Sindaco di Vasanello
Gianfranco Pezzola – Sindaco di Proceno
Massimo Bambini – Sindaco di San Lorenzo Nuovo