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La carne stampata 3D 100% vegetale è arrivata in Italia

Un’alternativa alla carne che riproduce sapori e gusti senza la sofferenza animale: la Redefine Meat produce carne stampata 3D 100% vegetale

Marco Pierre White l’ha definita la cosa più intelligente che ha visto in quasi quarant’anni di cucina: si chiama Redefine Meat ed è uno dei prodotti sostituivi della carne più tecnologicamente avanzati disponibili sul mercato.

Si tratta di un prodotto molto simile nella consistenza e nel gusto alla carne, creato da materie prime 100% vegetalistampato in 3D dall’azienda israeliana che ad oggi lo commercializza in più di 4000 punti vendita in tutta Europa. Ma di cosa è fatto la Redefine Meat? Scopriamolo insieme!

La carne stampata Redefine Meat nel dettaglio

Per evitare confusione, la Redefine Meat non è carne coltivata, ma carne vegetale stampata in 3D: “Gli ingredienti principali sono proteine vegetali, olio di cocco per dare grassezza, succo di barbabietola aromi” afferma Luca Andrè, chef di Soul Kitchen (noto locale vegano di Torino) “Un’etichettatura molto pulita rispetto a quella di altri prodotti simili sul mercato”.

L’idea di Redefine Meat è quella di riprodurre nella maniera più credibile possibile il prodotto carne, sia nell’aspetto che nella consistenza che, soprattutto nel gusto.

Chi ha assaggiato la Redefine Meat l’ha definita “fedelissima” alla carne – https://www.redefinemeat.com/ – Etruriaoggi.it

 

Un prodotto che va incontro a nuove esigenze di mercato e a un pubblico veg che si sta sempre più espandendo a livello internazionale. È a loro che si rivolge questa nuova carne: “Amiamo la carne, la studiamo nei minimi dettagli” spiegano da Redefine Meat raccontando il loro prodotto “Utilizzando l’ingegneria dei tessuti di origine vegetale, creiamo nuova carne che porta l’esperienza culinaria completa della carne tradizionale, ma senza ingredienti di origine animale”.

Prosegue lo chef di Soul Kitchen Andrè: “Quando ho avuto la possibilità di assaggiarlo sono rimasto molto colpito”, prosegue chef Andrè, “perché al di là del soddisfare il gusto copre anche la sfera della texture, dell’aspetto e soprattutto quella della lavorabilità, che si avvicina veramente molto al suo pari animale”.

Il progresso corre veloce, non solo quello tecnologico con l’intelligenza artificiale, ma anche quello in ambito alimentare.

Al lungo elenco di innovazioni e tendenze recentemente protagoniste nel mondo della ristorazione, come la farina di grillo o il latte creato in laboratorio, si va ad aggiungere un nuovo fenomeno, quello della carne stampata in 3D, che recentemente ha attirato l’attenzione di molti.

Redefine Meat usa tantissimi ingredienti, tra i principali le proteine dei piselli – facili da coltivare e un’ottima soluzione anche per chi è allergico alla soia -, noce di cocco, burro di cacao, fecola di patate e lievitiNiente glutinecolesteroloOmg.

Ma se il gusto è fondamentale, anche l’occhio vuole la sua parte: filetti, straccetti e hamburger, sono infatti ottenuti con una stampa capace di replicare la struttura muscolare del bovino, inclusa la marezzatura nei diversi tipi di tagli.

Al momento l’unico ostacolo rimane il prezzo: il taglio più caro viene venduto a 50 dollari al kg. E come ha sottolineato il ceo di Redefine Meat, Ben-Shitrit: “Il nostro obiettivo oggi non è lavorare per abbassare il prezzo ma piuttosto aumentare ancora di più la qualità del sapore e della consistenza”.

Ma non solo la carne viene stampata in 3D: presto infatti ci sarà anche il pesce! Un’altra azienda israeliana di tecnologia alimentare ha annunciato di aver stampato in 3D il primo filetto di pesce pronto da cuocere, utilizzando cellule animali coltivate e cresciute in laboratorio.

Si tratta della Steakholder Foods che ha collaborato con Umami Meats di Singapore, per produrre filetti estraendo le cellule (per ora dalla cernia) e trasformandole in muscoli e grasso, che a loro volta vengono aggiunti a un bio-inchiostro adatto a speciali stampanti 3D.

Attualmente la coltivazione cellulare da sola è ancora troppo costosa: per questo motivo le cellule di pesce estratte dalla cernia sono state diluite con ingredienti di origine vegetale.

La sola a produrre questi tagli di carne plant-based è l’israeliana Redefine Meat e in Italia è già possibile gustarli: infatti, circa due mesi fa ha aperto a Roma Impact Food, una steakhouse sostenibile che propone solamente pietanze a base vegetale: dai nuggets ai burger di Beyond Meat (a base di proteine di pisello e cocco), fino alle crocchette di Heura, passando per i bucatini al ragù-non-ragù, il locale situato in zona Parioli offre solamente prodotti plant based, tra i quali troviamo appunto la carne prodotta dalla start-up israeliana, specializzata nella produzione di bistecche e hamburger a base di legumi, cereali, grassi vegetali, aromi, colori naturali e acqua.

Tali ingredienti, fanno sapere dall’azienda, sono utilizzati al posto dell’inchiostro per una stampante 3D in grado di riprodurre – chi l’ha assaggiata dice fedelissima – l’aspetto della carne vera e propria, andando a rappresentare perfino le venature di grasso del bovino.

I prodotti di Redefine Meat, serviti in 3mila ristoranti europei (una quindicina in tutta Italia, di cui cinque a Milano, due a Roma e uno a Torino, tra cui gli Smash Burger di Joe Bastianich), sono sbarcati nel nostro Paese grazie a un accordo di distribuzione con Giraudi Meats, importatore specializzato in tagli di carne di fascia alta come le bistecche di Angus o la carne di Kobe.

Giulia De Sanctis

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