In Grecia arriva il disegno in Parlamento nonostante l’opposizione e le critiche della Chiesa ortodossa, ancora molto forte nel Paese
Un disegno di legge che autorizza il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato presentato al Parlamento in Grecia e ha suscitato un acceso dibattito.
Sempre al Parlamento verrà messo ai voti entro i prossimi quindici giorni e, intitolato Uguaglianza nel matrimonio civile, il disegno di legge prevede la modifica degli articoli del diritto di famiglia relativi al matrimonio nel codice civile.
L’obiettivo è “garantire il principio di uguaglianza estendendo la possibilità di sposarsi a persone dello stesso sesso e rafforzare la protezione contro le discriminazioni nel quadro della strategia nazionale per l’uguaglianza LGBT”.
La Chiesa greco-ortodossa, che non è separata dallo Stato ed è molto influente nella società, aveva dichiarato all’inizio della settimana di essere “totalmente contraria” a questo testo, che apre anche il diritto di adozione alle coppie dello stesso sesso.
In Grecia infatti c’è un forte legame fra Stato e Chiesa: i membri del clero sono considerati funzionari pubblici, e come tali vengono retribuiti.
Nel 2018 il partito di sinistra allora al governo, Syriza, tentò di far passare una riforma costituzionale per ufficializzare la separazione dei ruoli pur mantenendo i contributi pubblici alla Chiesa, ma il progetto si interruppe quando il partito perse le elezioni nel 2019.
Oggi molti vescovi si sono detti contrari alla proposta di Mitsotakis: il potente vescovo ultraconservatore del Pireo, Serafino, che in precedenza aveva minacciato di scomunicare i legislatori che avrebbero votato a favore delle unioni civili, ha definito l’omosessualità “un abuso del corpo” e un “grande peccato”.
Il Santo Sinodo, il principale organo della Chiesa ortodossa, ha detto che la legge potrebbe essere il primo passo verso la legalizzazione completa della maternità surrogata e lo smantellamento della società greca, aggiungendo che i bambini non sono “né animali domestici né accessori”.
Il primo ministro conservatore, Kyriakos Mitsotakis, aveva annunciato all’inizio di gennaio che il disegno di legge sarebbe stato esaminato dal Parlamento entro la metà di febbraio, nonostante l’opposizione della Chiesa e di alcuni membri del suo partito di destra Nuova Democrazia: “Ascolteremo le opinioni della Chiesa, ma lo Stato legifera, non co-legifera con la Chiesa”.
La Grecia ha legalizzato le unioni civili per le coppie dello stesso sesso nel 2015, ma per le coppie dello stesso sesso con figli, solo il genitore biologico mantiene diritti e legami sui bambini.
Pur accogliendo con favore la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la comunità LGBT+ greca ha recentemente protestato contro il disegno di legge che non consente alle coppie omosessuali di utilizzare una madre surrogata, un diritto riservato alle donne single e alle coppie eterosessuali.
L’idea della popolazione sul tema non è chiara: secondo un recente sondaggio per il canale TV Alpha, il 49 % degli intervistati è contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso, mentre il 35 per cento è favorevole.
In un sondaggio per il canale TV Skaï, invece, il 52 % degli intervistati ha espresso un’opinione positiva sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma questa percentuale è inferiore se si considera l’adozione da parte di coppie omogenitoriali.
In generale Mitsotakis ha detto di avere proposto la legge per regolarizzare la posizione dei bambini greci cresciuti da coppie dello stesso sesso, e che oggi si trovano in una situazione legale piuttosto precaria.
Diversi di questi bambini sono infatti stati adottati da un solo genitore, dato che l’adozione alle persone single è prevista dalla legge greca, o sono nati all’estero tramite la gestazione per altri, dove le leggi che permettono questa pratica sono meno restrittive.
In Grecia la gestazione per altri, cioè quando la gravidanza è portata avanti da una donna per conto di altre persone, è consentita solo per donne single e coppie eterosessuali, sposate o non sposate, che non possano avere figli (per problemi di fertilità), ma non lo è per le coppie omosessuali.
Questo non significa però che non ci siano coppie omosessuali con figli: sia perché alcune donne single ricorrono alla pratica e poi crescono i bambini insieme alla compagna, sia perché alcune persone ricorrono alla gestazione per altri all’estero, in paesi dove non ci sono i limiti previsti dalla legge greca, e poi tornano in Grecia. Queste situazioni creano però problemi legali che coinvolgono direttamente i bambini e che Mitsotakis dice di voler superare.
Durante un’intervista alla televisione privata Star TV, Mitsotakis ha detto che: “le coppie dello stesso sesso hanno figli, e questi bambini non cesseranno di esistere, non scompariranno, ma al momento non hanno gli stessi diritti degli altri bambini”.
Una forte opposizione alla legge è arrivata anche da importanti esponenti ed ex ministri che appartengono allo stesso partito di centrodestra di Mitsotakis, Nuova Democrazia.
Una consistente fazione del partito guidata dall’ex primo ministro Antonis Samaras ha detto che voterà contro la proposta quando verrà presentata in parlamento. Al momento, meno di 100 dei 158 deputati di Nuova Democrazia potrebbero appoggiare la legge. Tuttavia, per minimizzare l’impatto di questo dibattito interno, il governo ha detto che non darà indicazione di voto ai parlamentari della sua maggioranza, così da evitare di trattare quello sulla legge come una specie di voto di fiducia sul governo.
Kasselakis, che si è sposato negli Stati Uniti a ottobre con il compagno statunitense Tyler McBeth, ha detto che darà indicazione ai suoi 38 parlamentari di votare a favore della proposta del governo, nonostante un testo finale non sia stato ancora reso pubblico.
Kasselakis sostiene che la possibilità di avere figli attraverso la gestazione per altri dovrebbe essere considerato un «diritto genitoriale innato», ma si è detto felice che il governo abbia considerato di fare un passo avanti sul tema dei diritti delle coppie LGBT+.
Questi voti, uniti a quelli di Nuova Democrazia e di altri partiti di sinistra più piccoli, potrebbero superare la soglia dei 151 voti necessari per far passare la legge al parlamento greco, composto da una sola Camera di 300 deputati.
A pochi mesi dalle elezioni europee, Mitsotakis starebbe quindi almeno in parte usando questa proposta di legge per raccogliere consensi fra le elettrici e gli elettori più moderati che al momento non sostengono il governo a causa soprattutto della sua linea molto contraria all’immigrazione.
L’istituzione del matrimonio fra persone dello stesso sesso da parte di un governo di centrodestra potrebbe indebolire le opposizioni di sinistra, che non sono riuscite ad adottare la misura mentre erano al governo fra il 2015 e il 2019.
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