L’azienda umbra Urbani Tartufi è la protagonista della seconda puntata di Boss in incognito, in onda su Raidue: scopriamo la loro storia.
- Chi è Andrea Pascolini, direttore generale di Urbani Tartufi, il “boss in incognito”
- La storia della Urbani Tartufi, scopriamo di più sulla sua produzione
- L’azienda ha conquistato il mondo partendo dal borgo di Scheggino
Ormai è giunto alla sua nona edizione, con share che varia dal sei al nove per cento, il format televisivo Boss in incognito, basato su Undercover Boss, il format originale che in Italia va in onda su Discovery. Il programma televisivo, che va in onda dal 2014 su Raidue, è condotto da Max Giusti e il suo contenuto è molto semplice: c’è un dirigente di azienda che si mescola ai suoi operai senza questi che lo sappiamo.
Nella puntata dell’11 marzo 2024, l’Umbria è protagonista della trasmissione, grazie alla Urbani Tartufi, una vera eccellenza del territorio. L’azienda, che ha come presidente Olga Urbani e come amministratore delegato Giammarco Urbani, ha sede in un piccolo borgo della regione, ovvero Scheggino, ed è diventata leader mondiale incontrastata di una importante produzione, quella del tartufo appunto.
Chi è Andrea Pascolini, direttore generale di Urbani Tartufi, il “boss in incognito”
A mettersi in gioco come capo in incognito e travestirsi non saranno gli Urbani, ma Andrea Pascolini, direttore generale di Urbani Tartufi: questi imparerà vari aspetti del processo di produzione del tartufo, incontrando alcuni dipendenti. Come Vania, che lo guiderà nella creazione di olio al tartufo, oppure Antonella, da cui imparerà a come etichettare i pacchi. Tutti saranno ignari di avere a che fare con un loro superiore.
Andrea Pascolini da diversi anni ricopre quel ruolo e sotto la sua direzione, l’azienda – che è nata nel 1852 – ha puntato sull’internazionalizzazione e la digitalizzazione, espandendo la sua presenza globale e adottando tecnologie innovative. Oggi il fatturato della Urbani Tartufi, che ha 10 sedi, 5 brand e 300 dipendenti, è pari a 80 milioni di euro, ossia il 60% del fatturato mondiale.
La storia della Urbani Tartufi, scopriamo di più sulla sua produzione
Urbani Tartufi si distingue per la sua vasta gamma di prodotti, inclusi tartufi freschi e prodotti confezionati come olio e burro al tartufo, puntando – grazie anche all’impegno di Andrea Pascolini – sul garantire la massima qualità ai proprio clienti, in tutto il mondo. Oggi dunque la Urbani Tartufi è un’azienda che mostra anche il lusso dell’Italia all’estero e punta su nuove tecniche come la “micorrizzazione”.
Gianmarco Urbani, in un’intervista a Eatitaly, aveva voluto raccontare l’azienda della quale è amministratore delegato a 360 gradi: la Urbani Tartufi realizza decine e decine di prodotti, qualificandosi come “ambasciatori del gusto”. Tra questi, vogliamo ricordare sughi pronti, pesto, fonduta e persino gelato al tartufo bianco. Il risotto al tartufo bianco è un piatto preferito di Giammarco.
L’azienda ha conquistato il mondo partendo dal borgo di Scheggino
Non solo prodotti da esportare in tutto il mondo, ma autentica passione sia per il tartufo che per il territorio, in azienda si possono visitare il Museo del Tartufo e l’Accademia del Tartufo, che promuovono la cultura e l’educazione sul tartufo, soprattutto per le scuole, mentre per un’esperienza di gusto autentica, si può provare con Urbani Travel&Tours. Tutto appunto nel borgo di Scheggino.
L’azienda ha infatti sede in questo piccolo comune di qualche centinaio di abitanti nella Valnerina, che ha origini medievali, essendo stato edificato nel XII secolo sotto il Ducato di Spoleto. Attraversato dal fiume Nera, il borgo è un piccolo gioiello che si trova a pochi chilometri da Spoleto e che va indubbiamente visitato, per scoprirne la bellezza.