Cosa si rischia a guidare un’auto che è intestata ad un parente, e non a noi? Ecco tutto quello che bisogna assolutamente sapere
Il settore automobilistico, nell’ultimo periodo, ha avuto una grossa flessione. Le vendite di automobili nuove sono calate, a fronte di un aumento dei prezzi che hanno impattato anche il settore dell’usato. La vita per gli automobilisti è diventata estremamente difficile da sostenere, a causa appunto dei forti aumenti che hanno caratterizzato questo segmento di mercato.
Infatti, oltre ai costi dei veicoli, per poter mantenere un’auto bisogna sostenere il costo ormai quotidiano, della benzina, che è ancora oltre la media di prezzo. Anche i pedaggi autostradali hanno subito un rialzo, ma su tutti i costi più alti da sostenere riguardano il bollo auto, l’assicurazione e la revisione, senza dimenticare la manutenzione ordinaria. E se l’auto non è la nostra? Ma guidiamo quella intestata magari ad un parente, possiamo guidarla tranquillamente o rischiamo qualcosa?
I rischi guidando l’auto di un parente
I costi da sostenere di per un’automobile sono diventati davvero pesanti, e alla fine dell’anno gravano sul bilancio di una famiglia o di una persona. Molto spesso capita che questa spesa venga condivisa, una sorta di car sharing, tra più famiglie, utilizzando un solo veicolo per più soggetti, con l’intento di alleggerire le spese. Oppure più semplicemente può capitare che ci si faccia prestare l’auto da qualcuno, nel momento del bisogno.
Ma quali sono i rischi che si corrono guidando l’auto di un’altra persona? Ogni proprietario è iscritto all’interno del registro automobilistico, così come i dati del veicolo e la relativa assicurazione. E l’utilizzo del veicolo di un’altra persona è indicato all’interno del Codice della Strada all’articolo 94, comma 4 bis. Espressamente non è indicato il divieto di utilizzo, ma ci sono delle limitazioni che bisogna conoscere.
Cosa può accadere
Non è espressamente vietato l’utilizzo del veicolo di un’altra persona, purché questo non sia prolungato. Ad esempio, se capita una volta ogni tanto che si utilizzi il veicolo, non dovrebbero sussistere problemi, ma laddove gli organi di controllo dovessero appurare che l’utilizzo è prolungato, e che supera i 30 giorni, allora bisogna effettuare una comunicazione al PRA, aggiornando l’altro utilizzatore del mezzo.
Questo vale anche ai fini assicurativi, indicando il nome del secondo utilizzatore. E le forze dell’ordine, in caso di controllo, laddove dovessero avere la certezza dell’utilizzo prolungato del veicolo, potrebbero infliggere una multa che può arrivare anche fino ai 3.526 euro.