“La minaccia di abusi è reale ed è aumentata in tutta l’Ue”, ecco i quattro punti fondamentali della proposta
La Commissione europea ha adottato una proposta per ampliare le definizioni dei reati di abuso e di sfruttamento sessuale dei minori e per rafforzare l’azione penale. Saranno introdotti requisiti più specifici per la prevenzione e il sostegno delle vittime. “La minaccia di abusi è reale ed è aumentata in tutta l’Ue. Ad esempio, i contenuti sulla pedofilia continuano ad apparire online, mostrando una crescente minaccia per i più vulnerabili. Sia la maggiore presenza online dei bambini che gli sviluppi tecnologici creano nuove possibilità di abuso. Solo nel 2022 sono pervenute 1,5 milioni di segnalazioni di abusi sessuali su minori nell’Ue. Le attuali norme dell’Ue in questo settore sono state concordate nel 2011. È necessario aggiornarle“, spiega l’esecutivo europeo.
I punti della proposta
Ecco quali sono i quattro punti fondamentali della proposta:
- ampliamento (in tutti gli Stati membri) della definizione di reati legati all’abuso sessuale su minori . “Questi nuovi reati includono la trasmissione in live streaming di abusi sessuali su minori e il possesso e lo scambio di manuali sulla pedofilia. Le nuove regole aggiornano anche le definizioni di reato per includere materiale pedopornografico nei deep fake o nel materiale generato dall’intelligenza artificiale“, dichiara la Commissione;
- allungare i termini di prescrizione e garantire più tempo per denunciare gli abusi. Il periodo di tempo in cui le vittime potranno denunciare l’abuso sessuale sarà allungato e alle vittime sarà garantito il diritto a un risarcimento finanziario per affrontare i danni a lungo termine causati dall’abuso sui minori. “A partire dai diciotto anni di età, i termini di prescrizione non scadranno finché le vittime non avranno rispettivamente almeno 38, 43 o 48 anni“, ha illustrato la Commissione. Nei reati più gravi, infatti, dovrebbero durare almeno 30 anni dal compimento della maggiore età della vittima.
- prevenzione: la proposta invita gli Stati membri a concentrarsi di più sulla sensibilizzazione, in particolare sui rischi online. “Inoltre, nuovi requisiti garantiranno che i reclutatori per attività che comportano uno stretto contatto con i bambini e per le organizzazioni che lavorano contro gli abusi sessuali sui minori debbano richiedere i precedenti penali dei candidati”, ha puntualizzato la Commissione.
- denuncia obbligatoria di un reato almeno da parte dei professionisti che lavorano a stretto contatto con i bambini.
Gli abusi su minori online
“Sempre più spesso gli autori di abusi utilizzano Internet per comunicare tra loro, condividere materiali e contattare i bambini. I predatori scattano foto e girano video degli abusi commessi nella vita reale e li condividono attraverso Internet. Utilizzano webcam, telefoni cellulari, social media o altre piattaforme online per ricattare i minori o costringerli ad atti sessuali inappropriati e illegali“, si legge nel sito della Commissione europea. La legislazione impone ai prestatori di servizi “l’obbligo di segnalare gli abusi sessuali su minori online sulle loro piattaforme e di allertare le autorità, in modo che i predatori possano essere assicurati alla giustizia”, prosegue la nota nel sito della Commissione europea.
“Con l’elevata velocità di sviluppo dell’era digitale, dobbiamo tenere il passo“, ha dichiarato Ylva Johansson, commissaria europea agli Affari interni presentando la nuova direttiva.
La proposta sarà valutata dal Consiglio e dal Parlamento europeo.