L’edizione speciale di Domenica In si conclude accompagnata da un’onda di polemiche. Levante commenta quanto accaduto.
Levante (e non solo) non perdona. Quanto accaduto durante l’edizione speciale di Domenica In, preceduta dalla conclusione del Festival di Sanremo, ha gettato un’ombra sull’intero gruppo amministrativo del canale pubblico. Diversi telespettatori e moltissimi artisti non hanno potuto che percepire il tentativo di Mara Venier, e dei vertici Rai, di dissociarsi da quanto espresso da Ghali e Dargen D’Amico come un atto di censura ai danni dei due artisti.
Persino l’ambasciatore israeliano stabilito nel nostro paese è intervenuto nel merito, sostenendo che Ghali avrebbe dovuto concentrarsi sulla performance, senza toccare argomenti – secondo lui – non di sua competenza. Sono divenuti virali inoltre i video nei quali Mara Venier invita Dargen a lasciare il palco del Teatro dell’Ariston, per poi affermare nel fuori onda: “Così mettete in imbarazzo me”. E risale a poco dopo la lettura del famoso cartoncino, passato prima per la penna dell’Amministratore Delegato Rai Roberto Sergio, attraverso il quale si denunciano i crimini efferati dei terroristi di Hamas, senza tuttavia riservare una sola parola alla tragedia che si sta consumando nei confini della Striscia di Gaza per mano delle Forze di difesa israeliane. Proprio su questo, Levante ha qualcosa da dire.
Ghali ha parlato di “genocidio”, senza fare nomi o riferirsi direttamente a quanto accade a Gaza. Eppure, l’ambasciatore israeliano si è sentito tirato in causa ed ha deciso di intervenire. Su questo, Levante ha espresso la sua considerazione. L’artista si è focalizzata su un concetto molto semplice: è la coda di paglia a parlare? Non è mancata poi la critica velata a Mara Venier, così come ai vertici Rai: “Ieri è successa una cosa un po’ spiacevole” – esordisce sui social – “Ci si è scusati con un rappresentante dello Stato di Israele per aver espresso il desiderio di pace”.
“A nome di tutti” – le ultime parole di Mara Venier, alle quali Levante risponde senza mezzi termini: “No, non sono d’accordo”. L’artista ha poi sostenuto che quanto accade “tutti i giorni sotto i nostri occhi” dovrebbe godere dell’importanza che merita, in quanto purtroppo “se ne parla” ancora “troppo poco”. Il Festival di Sanremo 2024 si conclude così: nel mistero associato alla vittoria di Angelina Mango e nel tentato isolamento di due artisti che, democraticamente, hanno semplicemente espresso la loro opinione pubblicamente.
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