Mazzoli : «L’Imu sui terreni agricoli è stata un errore, va rivista»

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orte, assemblea pdORTE – «Sbagliata l’Imu sui terreni agricoli. Inizialmente, l’obiettivo era recuperare 350milioni da questa imposta, poi ridotti a 260 milioni. Vero pure che i Comuni esonerati sono aumentati grazie all’utilizzo della classificazione Istat. Ma al di là dei miglioramenti apportati, credo che quelle risorse andavano trovati in altro modo, non colpendo l’economia reale del Paese». Lo ha detto Alessandro Mazzoli, deputato del Partito democratico, a Orte alla presentazione del nuovo gruppo dirigente del circolo locale, come uscito dal recente congresso. Ad aprire i lavori il segretario Angelo Zeppa. Presente anche il consigliere regionale del Pd, Enrico Panunzi.

Mazzoli, che ha ribadito la massima disponibilità a confrontarsi col territorio, ha illustrato gli ultimi atti normativi approvati prima della pausa natalizia (visto che ora si stanno discutendo le riforme costituzionali). Il suo discorso s è incentrato su Legge di Stabilità e Jobs Act.

«La scorsa settimana – ha esordito il deputato Pd – è stato un momento importante per le istituzioni e per il partito. L’elezione del presidente della Repubblica è un fatto positivo per il Pd e per la legislatura. La domanda è: le riforme andranno avanti dopo lo strappo con Berlusconi? Sì, andranno avanti perché nessuno per ragioni diverse è nelle condizioni di fare un passo indietro. Questa vicenda poi apre nel centrodestra il dopo-Berlusconi».

Mazzoli ha quindi ricordato i 300 miliardi di investimenti, ovvero il piano Juncker, che saranno sbloccati entro giugno, quindi la decisione della Bce sull’iniezione di mille miliardi di euro fino a settembre 2016 che dovrebbe consentire una maggiore disponibilità di moneta per aiutare l’accesso al credito. Poi, il deputato ha spiegato che la vicenda greca rappresenta un fatto democratico molto significativo, capace di rimarcare come un modo di concepire l’Europa non ha funzionato. «La settimana scorsa – ha aggiunto Mazzoli – sono usciti dati dell’Istat che dimostrano la crescita di 93mila occupati. Una crescita che non enfatizzo perché i problemi sono ancora molti ma dopo tre anni è la prima volta che la disoccupazione cala».

Quindi, il deputato ha parlato di Legge di stabilità e Jobs Act. «La Legge di stabilità – ha spiegato Mazzoli – è stata studiata per dare una mano all’economia reale, è stata un’operazione per 32 miliardi di euro. Sono stati stabilizzati gli 80 euro per un totale di 10 miliardi. Il bonus bebè di 80 euro è diventato accessibile solo per redditi fino a 35mila euro. Si è rivista l’ipotesi iniziale del tfr in busta paga, che è diventata un’opzione non un automatismo. C’è stato un blocco sull’aumento delle tasse sulla casa per il 2015. Sono stati impegnati 1,5 miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali, aumentati di altri 400milioni nel biennio 2015-2016 durante il passaggio tra Camera e Senato, anche se la nostra proposta era di aggiungere ulteriori 400milioni. Ci sono interventi di contrasto alla povertà e politiche sociali per le famiglie pari a 500milioni di euro».

Per le imprese, Mazzoli ha ricordato la totale decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato pari a 5 miliardi di riduzioni delle tasse. Poi, è stata rifinanziata la legge Sabatini per il rinnovo dei macchinari nella produzione. «Il totale – ha aggiunto – è una riduzione di tasse per 18 miliardi, in buona parte finanziate con il prosieguo della spending review, in parte col il contrasto all’evasione fiscale e l’innalzamento dell’imposizione sulle rendite finanziarie. Poi, ci sono due miliardi in più sulla sanità e un miliardo e mezzo sulla cosiddetta riforma della buona scuola, destinati soprattutto all’assunzione dei 140mila precari dal settembre 2015».

Mazzoli, però, ha anche illustrato gli aspetti negativi della Legge di stabilità. «Si è forzato troppo la mano – ha dichiarato – sui tagli ai trasferimenti agli enti locali. Il sistema degli enti locali ha fatto uno sforzo di risparmi ed efficientamento. La riforma del Titolo V e il superamento delle attuali Province non possono significare solo un taglio di risorse. Si è sbagliato con una tassazione eccessiva sulle partite iva e le libere professioni, tanto che il Governo ha annunciato un nuovo provvedimento. Quindi, l’Imu sui terreni agricoli è da rivedere del tutto».

Uno dei collegati alla Legge di Stabilità è il Jobs Act. Gli obiettivi principali sono stati tre: avviare una fase di riduzione drastica del numero delle forme contrattuali atipici che erano arrivate a 46, attraverso l’introduzione del contratto unico a tempo indeterminato a tutele crescenti; la riforma e la riorganizzazione del sistema delle politiche attive del lavoro e dei centri per l’impiego, che non sono più un’organizzazione locale e regionale ma collegate tra loro grazie all’istituzione di un’Agenzia nazionale del lavoro, capace di fornire maggiori servizi; l’estensione della maternità alle lavoratrici parasubordinate.

«Il Jobs act – ha detto Mazzoli – estende ferie, malattie, scatti di carriera anche ai lavoratori atipici che finora non avevano questi diritti. Lo scopo è far sì che chi finora aveva contratti come i co.co.co o l’interinale possa avere l’opportunità del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Io ho votato il Jobs Act perché alla Camera, nella discussione, abbiamo modificato con 37 emendamenti la versione originaria, intervenendo sulla vicenda delicata dell’articolo 18, con il reintegro per i licenziamenti discriminitatori, e introducendo il controllo a distanza non sulle persone ma sulle procedure».

Mazzoli ha infine ricordato il collegato Ambientale alla Legge di stabilità che deve essere approvato dal Senato entro marzo ed è la prima legge nazionale sulla green economy, ovvero su quel sistema di incentivi capace di aiutare le scelte migliori per il pubblico e il privato. «I campi di applicazione – ha concluso – vanno dalle attività di un ente locale a quelle di un’impresa. Parliamo di rifiuti, rischio idrogeologico, appalti. Una vera rivoluzione per un’economia ecostenibile».

Il consigliere Enrico Panunzi ha parlato soprattutto di Interporto di Orte. «La Regione sta facendo una convenzione di gestione con l’interporto di Orte, che stabilisce le prestazioni dell’una e dell’altra parte. Negli anni sono stati dati 28 milioni di euro da ministero dei Trasporti e Regione. Prossimamente si rinnoverà il consiglio di amministrazione. Il nostro obiettivo è una politica integrata con il porto di Civitavecchia e la Regione Umbria. Servono finanziamenti, un piano industriale serio e il completamento della struttura». Panunzi ha anche ribadito che oltre alla rsa che verrà realizzata a Orte, appoggerà la costituzione della casa della salute.

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