Un chatbot di intelligenza artificiale sta per cambiare la vita di molti studenti. Scopriamo di cosa si tratta e perché è così rivoluzionario
Durante il prossimo anno accademico, l’Intelligenza Artificiale entrerà ufficialmente a gran passo all’interno delle aule universitarie, rendendo la vita più facile a molti studenti.
Gli studenti avranno a disposizione un nuovo strumento innovativo in grado di aiutarli nello studio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Si tratta di un chatbot che si basa sulla tecnologia Open AI, realizzato con il supporto di Bain & Company.
I primi a poter usufruire di tutti i suoi vantaggi saranno 200mila studenti appartenenti a Multiversity, il primo Gruppo di Education in Italia che comprende le università: Pegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma.
Ma scopriamo di più su questo importante strumento che sta per rivoluzionare l’esperienza universitaria di migliaia di giovani studenti e studentesse.
Il chatbot si basa sull’Intelligenza Artificiale Generativa e sarà un vero e proprio assistente virtuale di ogni studente. Verrà arricchito con i contenuti relativi ai singoli corsi universitari, in modo tale che, durante lo studio, gli studenti possano chiedere chiarimenti in chat in merito agli argomenti trattati a lezione e ricevere delle risposte accurate basate sui contenuti caricati dall’insegnante.
In questo modo, non solo il chatbot sarà in grado di chiarire dubbi e fornire nuovi spunti di approfondimento, ma riuscirà anche a stimolare maggiore interattività tra docenti e studenti.
Essendo basato sui contenuti che i singoli docenti approfondiranno durante le lezioni, l’esperienza dell’apprendimento sarà ancora più personalizzata e utile per lo studente, che potrà ricevere risposte pertinenti basate sugli stessi argomenti a cui il professore ha dedicato più spazio durante le sue lezioni. Del tutto diverso rispetto al cercare informazioni su Google, non è vero?
Secondo le attività di ricerca e sperimentazione svolte precedentemente, il chatbot dovrebbe avere un’accuratezza delle risposte pari al 99%. Si tratta, perciò, di uno strumento valido e attendibile che gli studenti potranno sfruttare a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Ecco le parole di Fabio Vaccarono, amministratore delegato di Multiversity, che aiutano a fare chiarezza sull’importanza di questo strumento:
“Con questo servizio Multiversity si conferma leader nell’innovazione della didattica, utilizzando le più avanzate tecnologie di Intelligenza Artificiale Generativa per fornire un formidabile assistente all’apprendimento degli studenti, che potranno ricevere supporto allo studio e all’approfondimento in tempo reale, integrando la formazione erogativa di qualità dei nostri professori con una interattività unica nel panorama universitario italiano”
L’Intelligenza Artificiale può portare benefici a ogni settore, anche quello dell’istruzione. Si tratta di uno strumento declinabile e utilissimo, in grado di cambiare per sempre la quotidianità delle persone, anche all’interno delle aule universitarie. Ovviamente, si pensa che questa sia solo la prima delle numerose applicazioni dell’Intelligenza Artificiale previste per i prossimi anni in questo importante settore.
Christophe De Vusser, responsabile private equity di Bain & Company in EMEA, ha parlato proprio di “valore sostenibile” per descrivere il lancio del nuovo strumento Multiversity:
“L’IA sta evolvendo rapidamente, e le aziende devono identificare applicazioni concrete che generino valore sostenibile nei rispettivi settori per garantirsi un vantaggio competitivo. Il lancio del nuovo strumento Multiversity è un vero cambiamento nell’esperienza digitale di studenti e docenti. La collaborazione con Multiversity è frutto dell’alleanza tra Bain & Company e OpenAI, che unisce le nostre competenze in termini di business strategy con la loro tecnologia e riflette la profonda esperienza della nostra Practice di Advanced Analytics nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia sul fronte dell’IA”.
In conclusione, l’AI non andrà a sostituire il pensiero e il senso critico, non servirà a fornire risposte automatizzate in modo tale che i futuri studenti possano sforzarsi di meno e avere qualcuno che pensi al posto loro. Anzi, l’AI generativa servirà proprio a fornire informazioni utili in modo più agevole e andare ad aumentare la consapevolezza e il senso critico negli individui.
Avere a disposizione più informazioni attendibili consentirà loro di poter approfondire al meglio una tematica, farla propria e interiorizzarla.
Non vediamo l’ora di scoprire quanto questo chatbot sarà in grado di rivoluzionare l’esperienza universitaria dei 200mila studenti che lo testeranno durante il prossimo anno accademico, e stare a guardare quanti altri competitor decideranno di implementare dei chatbot alternativi sempre più semplici ed efficaci nel loro ateneo.
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