TARQUINIA – Continua l’azione del Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università della Tuscia a tutela della biodiversità marina nel mare della costa viterbese. In questi ultimi giorni di festa sono stati rilasciati nel mare di Tarquinia oltre 20mila giovani astici.
I piccoli crostacei, allevati nei laboratori del Cismar delle Saline sotto la supervisione scientifica dei professori Roberta Cimmaruta e Giuseppe Nascetti, sono stati immersi nel loro habitat naturale nelle aree protette di Punta delle Murelle e Pin di Spille. Un’azione di ripopolamento dell’Unitus avvenuta già a fine dicembre con il rilascio in mare davanti le coste di Montalto di 10mila piccoli esemplari di astice. Prosegue così il progetto Seasave, che da luglio 2019 sta utilizzando fondi europei Feamp e del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali per aiutare il mare di Tarquinia e Montalto a liberarsi almeno in parte dagli effetti dannosi delle attività umane.
Lungo le coste del Lazio settentrionale sono presenti cinque Siti di interesse comunitario (Sic) dove ospita una vasta prateria di Posidonia fondamentale per la riproduzione e la sopravvivenza di moltissime specie marine.
“Per proteggere e recuperare questi ecosistemi che sono dei veri e propri “hot-spot” per la biodiversità, insieme alla rimozione della plastica e al monitoraggio del pescato – spiega il professor Nascetti – il progetto Seasave sta rilasciando in queste aree piccoli di astice e mazzancolla.
Il ripopolamento di queste specie è importante non solo per l’equilibrio dell’ecosistema costiero, ma anche per la piccola pesca locale che potrà beneficiare nei prossimi anni dell’incremento di queste importanti risorse”.
Le operazioni di allevamento e rilascio continueranno nelle prossime settimane presso il Cismar delle Saline di Tarquinia.