L’8 marzo si celebra la Festa della Donna in tutto il mondo: perché questa data e come mai in Italia la mimosa è la pianta simbolo.
L’istituzione della Festa della Donna o per essere più corretti della Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale ha avuto un percorso tormentato e che nasce insieme all’avvento dei movimenti femminili principalmente nel mondo anglo-sassone, tra la metà dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. Questi movimenti reclamavano diritto di voto e maggiore partecipazione politica.
Nacquero come movimenti centristi o liberali, poi fu Clara Zetkin, una figura importante del movimento socialista, a spostare l’attenzione per questi temi anche nella sinistra storica. Oggi la festa è legata a un evento che fu cruciale per la Rivoluzione russa e il rovesciamento dello zarismo: l’8 marzo 1917, a San Pietroburgo, migliaia di donne guidarono una manifestazione “per il pane e la pace”.
La data dell’8 marzo veniva però celebrata già da qualche anno in Germania ed erroneamente si crede che sia legata a un evento tragico, la morte di molte operaie in una fabbrica di industria tessile, avvenuto nel 1908 a New York. Di questa vicenda, non vi è però menzione storica e probabilmente non è mai avvenuta: il 25 marzo 1911 avvenne un altro incendio, sempre a New York, che è associato alla Festa della Donna.
In ogni caso, sull’onda della grande manifestazione di San Pietroburgo, già nel 1922 le forze di sinistra tennero manifestazioni in Italia proprio l’8 marzo, ma solo nel secondo dopoguerra queste ripresero nel nostro Paese. E sin da subito, ebbero come simbolo una pianta particolare, ovvero la mimosa: ma qual è il perché di questa scelta, che è unica al mondo?
Furono tre donne, Teresa Mattei, Rita Montagnana e Teresa Noce, nel 1946 le prime a donare delle mimose ad altre donne, proprio in occasione dei festeggiamenti dell’8 marzo – legati appunto ai fatti della Rivoluzione di febbraio. Non sono tre donne qualsiasi, ma si tratta di tre figure di spicco all’interno del Partito Comunista Italiano, la prima di loro anche attiva antifascista persino durante il fascismo.
Teresa Mattei, partigiana della prima ora e già finita in carcere per l’opposizione al fascismo, da giovanissima prese parte all’omicidio di Giovanni Gentile, il filosofo e ministro dell’Istruzione ; Rita Montagnara è invece ricordata per il suo impegno per i diritti delle donne, anche all’estero, ed è stata la moglie di Palmiro Togliatti; Teresa Noce, infine, moglie di Luigi Longo, conobbe l’orrore dei campi di concentramento.
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