Un test condotto sulle padelle antiaderenti ha rivelato che in molte di queste si possono nascondere i pericolosi Pfas.
Fra gli utensili più usati in cucina ci sono le padelle antiaderenti: queste hanno il pregio di permettere di cuocere le pietanze senza che si attacchino. Così, diventa più facile cucinare uova, pancakes, carne…senza il rischio che rimangano attaccati alle pareti. Per quanto siano pratiche ed essenziali, tuttavia, possono celare dei pericoli per la salute.
Un recente studio francese ha infatti evidenziato che sia nelle padelle antiaderenti in teflon sia in quelle in ceramica, a prescindere dalla fascia di prezzo a cui appartengono, si possono nascondere i pericolosi Pfas, delle sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute umana e l’ambiente.
I Pfas (sostanze per- e polifluoroalchiliche) sono delle sostanze chimiche che si caratterizzano per le loro proprietà antiaderenti e impermeabilizzanti e per la loro resistenza al calore o alle macchie. Per questo si possono ritrovare in moltissimi oggetti di uso comune, come i prodotti per l’igiene della casa o della persona, l’abbigliamento, i giocattoli e anche le pentole antiaderenti che si usano in cucina tutti i giorni.
Si tratta però di sostanze pericolose per la salute perché potenzialmente cancerogene e interferenti endocrini. Secondo molti studi favorirebbero l’insorgenza di obesità e diabete e potrebbero influenzare la fertilità e lo sviluppo dei feti. I Pfas non sono sicuri nemmeno per il Pianeta perché, non degradandosi, si possono accumulare nell’ambiente e negli esseri viventi.
Tuttavia, per quanto siano notoriamente pericolose, queste sostanze continuano ad essere usate ancora molto nella produzione di tanti oggetti che comunemente si usano in casa, come le padelle antiaderenti. È stato proprio uno studio fatto dall’associazione dei consumatori francese Que Choisir a lanciare l’allarme, indicando alcuni brand molto famosi che utilizzano i Pfas nelle proprie padelle antiaderenti.
I ricercatori francesi hanno scelto un campione di 8 padelle di teflon da 24 centimetri di diametro (si trattava di padelle antiaderenti che non erano mai state utilizzate), prelevando due campioni di rivestimento interno: uno prima dell’uso e uno dopo aver riscaldato la padella sul fuoco per 10 minuti ad alta temperatura.
Dal test è emerso che le padelle antiaderenti in teflon rispettassero le normative vigenti, quindi i livelli di PFOA, PFOS o anche C9-C14 PFCA nel rivestimento interno erano inferiori a 25 µg/kg. Però, sulle 70 sostanze chimiche non ancora regolamentate, testate dai ricercatori, ne sono state ritrovate ben 17. In base a questi elementi, gli autori del test hanno stilato una sorta di lista delle padelle antiaderenti di buona qualità e di quelle che invece bisognerebbe evitare, data la grande presenza di sostanze potenzialmente dannose al loro interno.
Secondo i ricercatori, padelle antiaderenti di buona qualità sono quelle di Casa (E. Leclerc), mentre di media qualità ci sono quelle di Carrefour Casa.
Di mediocre qualità, invece, sono le padelle:
Per quanto riguarda queste ultime, al loro interno sono state rinvenute ben 11 sostanze chimiche potenzialmente pericolose. Infine, secondo gli autori del test, si rivelano di pessima qualità le padelle antiaderenti De Buyer Choc Resto Induzione e Rivestito Beka Chef. Infatti queste contengono almeno uno Pfas potenzialmente pericoloso: le prime il PFBS (acido perfluorobutansolfonico) mentre le seconde il PFHxA (acido perfluoroesanoico).
Infine, nel test i ricercatori hanno incluso anche un padella in ceramica (Renew On di Tefal), per verificare se le padelle antiaderenti in ceramica fossero più sicure di quelle in teflon. Dal test è emerso che, sui 70 Pfas ricercati, questa padella ne contenesse solo 3 e in concentrazioni molto più basse rispetto a quelle rilevate nelle padelle in teflon.
Tuttavia, le padelle antiaderenti in ceramica hanno dei difetti perché il cibo si attacca più facilmente e sono meno resistenti agli urti o agli oggetti appuntiti, quindi hanno una vita meno lunga di quelle in teflon.
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