I motivi per i quali la lo scrivere a mano su carta e penna è un toccasana per lo sviluppo del cervello e per la memoria
Con la diffusione del computer e di altri strumenti elettronici, la scrittura a mano sta venendo sempre più relegata a uno spazio sempre più marginale, se non abbandonata del tutto. Molti di noi, abituati a scrivere quasi sempre su una tastiera, ci ritroviamo impacciati e disabituati quando riprendiamo in mano una penna.
La scrittura su tastiera risulta essere più chiara e rapida, i segni sono più comprensibili e meno suscettibili di interpretazione e le correzioni possono essere fatte molto più facilmente (è inoltre innegabilmente comodo poter apportare modifiche, stampare, inviare uno scritto ovunque mediante un solo click).
D’altra parte, uno stampato del pc ci appare molto meno affascinante rispetto a qualcosa che è stato scritto a mano, magari con una bella grafia. Se riceviamo una lettera o un biglietto scritti a mano li percepiamo immediatamente come più personali e più “caldi”, ci coinvolgono di più.
Se nel contesto lavorativo la scrittura su tastiera è più pratica ed efficace, nell’ambito delle emozioni e delle relazioni la scrittura a mano offre più opportunità espressive e di solito suscita anche reazioni più positive.
Scrivere a mano, i benefici
Ma i benefici non si limitano a questo, perché le ricerche sull’argomento hanno riscontrato l’effetto positivo della scrittura a mano su apprendimento, memoria, abilità di lettura, coordinazione. Perché scrivere a mano è così benefico per le nostre capacità cognitive? Scopriamolo insieme!
Iniziamo con il dire che è un compito complesso: scrivere a penna è un’operazione molto più complessa del digitare su una tastiera e richiede molto più esercizio: il cervello deve riconoscere le lettere e deve riprodurle usando il corpo e i movimenti dei muscoli delle mani, delle braccia, del collo, della schiena.
Scrivendo su una tastiera, si compie invece lo stesso movimento per ogni lettera. Scrivendo a mano libera, dobbiamo pianificare l’azione, imparare a compiere un percorso per tracciare le lettere, procedendo per prove e errori finchè riusciamo a riprodurre il modello.
Inoltre attiva maggiormente le aree cerebrali deputate all’apprendimento: quando impariamo a scrivere dobbiamo esercitarci, affinando sempre più la capacità di produrre il segno corrispondente a una lettera, con aggiustamenti successivi e con risultati diversi da un tentativo all’altro.
Il fatto di riprodurre una lettera con variazioni nel risultato finale, ci aiuta a riconoscere quella lettera in tutti i contesti e a costruirne una rappresentazione, più che il fatto di vedere e riprodurre sempre uno stesso segno, come accade nella scrittura da tastiera.
Scrivere a mano attiva maggiormente le aree sensomotorie del cervello, i sensi vengono maggiormente stimolati – il tatto nel sentire il foglio, per tenere la penna, la vista delle lettere e della mano, il suono che produce l’atto di tracciare i segni sulla carta – favorendo l’apprendimento.
La scrittura a mano fornisce più elementi al cervello su cui agganciare un ricordo, così favorisce la memorizzazione e l’apprendimento. Per esempio prendere appunti a mano aiuta a fissare meglio le nozioni, perché scrivere a mano è un processo più lento, pertanto, non potendo appuntare tutto, si devono selezionare le informazioni più importanti da trascrivere, aiutandone la memorizzazione.
Nello scrivere a mano, inoltre, guardiamo la punta della penna, occhio e mano convergono nella stessa direzione e ciò favorisce la memorizzazione, a differenza di quando scriviamo alla tastiera e il nostro sguardo è spostato sullo schermo.
Vengono impiegate maggiormente attenzione e concentrazione, sia perché è un compito più complesso del pigiare un tasto, sia perché cerchiamo di evitare di compiere errori che poi sarebbe più difficile correggere rispetto alla scrittura al pc.
I testi scritti a mano risultano più completi e dettagliati, esprimono un numero maggiore di idee e concetti, contengono più parole. Digitare le parole al computer è più facile e veloce che scriverle a mano, ma toglie la possibilità di riflettere meglio sui termini, di cercarli e selezionarli in modo che esprimano meglio un concetto.
Affinamento della coordinazione oculo-manuale, effetto terapeutico e rilassante
Scrittura a mano e abilità di motricità grossolana e fine sono strettamente collegate: la prima affina la coordinazione oculo-manuale, la motricità fine, la prensione, e a sua volta è facilitata dal possesso di queste abilità.
Infatti attività fisiche e manuali dei bambini come allacciarsi le scarpe o infilare oggetti rappresentano dei prerequisiti per l’apprendimento della scrittura a mano, perché allenano la coordinazione.
Scrivere a mano rilassa e ha un effetto terapeutico, permettendo di liberare la mente, di scaricare nel tratto le tensioni del momento, ad esempio premendo più forte sul foglio, o sottolineando una parola, o ricalcandola. La scrittura terapeutica, in cui si scrivono i propri stati d’animo regolarmente, riduce i sintomi di ansia e depressione ma solo quando si scrive a mano: sulla tastiera non si ottengono gli stessi benefici.
In parte ciò è attribuito al fatto che scrivendo a mano emergono emozioni più intense e quindi l’effetto catartico è maggiore. Inoltre, molto più semplicemente, scrivere a mano richiede più concentrazione permettendo di distogliere l’attenzione da pensieri che ci angustiano.
Il corsivo e lo stampatello corrispondono a circuiti cerebrali diversi e producono anche effetti diversi: scrivere in corsivo significa produrre una linea continua senza interruzioni, cosa che permette una maggiore fluidità e rapidità della scrittura.
D’altra parte, richiede un maggior autocontrollo nel tracciare le singole lettere. Nel corsivo, rispetto allo stampatello, si evidenziano maggiormente le differenze individuali della grafia e si possono rintracciare in qualche misura le caratteristiche della persona. La scrittura in corsivo diventa perciò qualcosa di unico, che ci contraddistingue e ci rappresenta.