Il campione italiano sconfigge The Djoker e vola in finale. L’ultimo a batterlo fu un sudcoreano
Il tennis italiano ha scritto una pagina indelebile nella storia degli Australian Open con la straordinaria vittoria di Jannik Sinner contro il leggendario Novak Djokovic. Il giovane talento italiano ha conquistato la finale del prestigioso torneo, compiendo un’impresa epica contro il decuple vincitore, Djokovic.
La partita, che ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso per quasi tre ore e mezza, ha visto Sinner emergere trionfante con i parziali di 6-1, 6-2, 6-7, 6-3. Djokovic, imbattuto a Melbourne per 2195 giorni, ha subito una sconfitta storica nelle semifinali, infrangendo il suo dominio apparentemente invincibile in questa parte del torneo.
Il serbo, noto come “The Djoker”, aveva una straordinaria reputazione in Australia, avendo vinto tutte e dieci le semifinali precedentemente disputate e ogni finale a cui aveva preso parte. Inoltre, nessun avversario era mai riuscito a battere Djokovic quando si trovava al numero uno del mondo a Melbourne; una serie incredibile di 33 vittorie consecutive.
Per Jannik Sinner, giovane talento italiano di grande promessa, superare Djokovic in semifinale rappresenta un passo straordinario nella sua carriera. La vittoria non solo lo ha spinto nella prima finale degli Australian Open, ma ha anche segnato la fine di un’era di dominio indiscusso da parte di Djokovic in questo torneo.
La finale, che si terrà domenica, vedrà Sinner sfidare il vincitore tra Medvedev e Zverev, offrendo al giovane italiano un’opportunità senza precedenti di conquistare il titolo australiano.
La vittoria di Jannik Sinner contro Novak Djokovic agli Australian Open ha segnato una pietra miliare nella storia del tennis italiano. Non solo Sinner è il primo italiano a raggiungere la finale del prestigioso torneo australiano, ma ha anche infranto la lunga serie di vittorie di Djokovic a Melbourne, che durava da 2195 giorni.
Guardando al passato, Djokovic ha dimostrato di essere umano e non invincibile in otto occasioni in Australia, perdendo contro avversari diversi.
Prima di Sinner, infatti, solo otto giocatori erano riusciti a sconfiggere Djokovic a Melbourne. Il primo a farlo fu Marat Safin nel 2005 al primo turno. In quell’occasione, Djokovic, allora diciassettenne e numero 188 del mondo, si trovò di fronte alla testa di serie numero 4, Roger Federer. Il giovane serbo vinse solo tre giochi in tutto il match, mentre Safin proseguì per vincere il torneo, sconfiggendo Hewitt in finale dopo un’epica semifinale contro Federer.
Djokovic ha dovuto attendere qualche anno prima di sbloccarsi a Melbourne. Nel 2006, fu sconfitto al primo turno da Paul Goldstein, tennista statunitense. Nel corso degli anni, Djokovic ha affrontato sfide e sconfitte, tra cui quella del 2007 agli ottavi di finale contro Roger Federer. Tuttavia, nel 2008, ha conquistato il suo primo titolo agli Australian Open, superando il periodo difficile e vincendo il torneo contro Jo-Wilfried Tsonga.
Da quel momento, Djokovic ha iniziato a costruire la sua dominanza a Melbourne, vincendo tre titoli consecutivi dal 2011 al 2013. Tuttavia, nel 2014, la sua striscia di vittorie consecutive si interruppe ai quarti di finale contro Stan Wawrinka, che alla fine vinse il torneo battendo Rafael Nadal in finale.
Le sconfitte negli anni successivi includevano quella del 2017 contro Denis Istomin al secondo turno, e nel 2018 contro Chung Hyeon agli ottavi. Nonostante questi ostacoli, Djokovic ha continuato a rafforzare la sua presenza agli Australian Open, conquistando altri quattro titoli dopo il 2014.
Dopo la vittoria epica contro Novak Djokovic, Jannik Sinner si è presentato davanti ai media con un sorriso radiante, evidente segno della sua gioia e soddisfazione per aver raggiunto la sua prima finale degli Australian Open. “È la mia prima finale, scenderò in campo con il sorriso, ora sono più tranquillo e darò il massimo”, ha dichiarato il giovane tennista italiano, mostrando una maturità e una serenità notevoli per la sua giovane età.
Visibilmente emozionato, Sinner ha condiviso le prime impressioni sulla sua straordinaria vittoria. “Sono felice di giocare qui, l’atmosfera è bellissima”, ha esordito, esprimendo la sua gratitudine per il calore e l’appoggio del pubblico. Ha inoltre sottolineato il piacere di condividere il momento con altri connazionali, facendo riferimento alla presenza di Vavassori e Bolelli in finale nel doppio.
Riguardo alla sfida contro Djokovic, Sinner ha analizzato la partita con obiettività e consapevolezza delle proprie capacità. “È stata una partita durissima. Ho iniziato benissimo nei primi due set, Nole ha sbagliato tanto. Ho sbagliato un match point nel 3°, ma volevo essere pronto per il set successivo”, ha spiegato. Ha sottolineato l’importanza di imparare dagli incontri passati, citando la sconfitta a Wimbledon contro lo stesso avversario. “Ho iniziato alla grande e non vedevo l’ora di giocare questa partita.”
Rivelando il suo rispetto per Djokovic e il desiderio di migliorare costantemente, Sinner ha condiviso un aneddoto del suo passato. “Mi ero allenato con Djokovic quando avevo 17 anni, cercavo di imparare dai migliori. Mi aveva consigliato di essere imprevedibile, di migliorare il servizio e ho la sensazione di poter migliorare ancora. Volevo essere preparato, dallo scorso anno la fiducia è altissima ed ero sicuro di poter giocare contro i migliori del mondo. Scenderò in campo con il sorriso e darò il massimo nella mia prima finale Slam”, ha concluso con determinazione.
Le parole di Djokovic, dal canto suo, hanno confermato l’eccezionalità della performance di Sinner. “Voglio congratularmi con Sinner per la sua eccellente partita, merita un posto in finale. Mi ha totalmente dominato oggi. Sono rimasto scioccato dal mio livello. Non ho fatto molto bene nei primi due set, penso sia stata una delle peggiori partite della mia carriera in uno Slam“, ha ammesso il campione serbo in conferenza stampa. Djokovic ha riconosciuto la superiorità del suo avversario e ha analizzato in modo onesto il proprio rendimento, dichiarando di non aver dato il meglio di sé durante l’intero torneo. Un riconoscimento di fair play nei confronti di un Sinner che ha conquistato il rispetto di tutti gli appassionati di tennis.
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