Viaggiare di notte su rotaie all’interno del Continente europeo potrebbe diventare il nuovo trend del 2024.
Le probabilità che il trend prenda piede aumentano. E a confermarlo si sono aggiunte di recente anche due autorevoli testate oltreoceano, le statunitensi Washington Post e New York Times, secondo le quali sempre più cittadine e cittadini europei preferirebbero utilizzare i treni per gli spostamenti ed i tragitti intercontinentali a corto raggio. In particolare di notte.
Dunque la domanda indicata come crescente è destinata a consolidare un nuovo trend già per l’anno in corso 2024? Ebbene, affermarlo con certezza, al momento in cui scriviamo, è ancora un azzardo: una scommessa, in altre parole, sulla quale, affinché risulti vincente, occorre puntare con ancor più convinzione e determinazione. Soprattutto da parte, in primis, dell’Europa e, a seguire, del maggior numero possibile di Governi dei Paesi membri.
Ma andiamo con ordine. E soffermiamoci sui pro e sui contro di un viaggio a raggio corto notturno su rotaie. Sappiamo che il treno è un mezzo di trasporto che impatta l’ambiente assai meno dell’aereo; al contempo, la durata dei collegamenti dai luoghi di partenza ai luoghi di destinazione è assai maggiore; dunque richiede maggior tempo a disposizione che, pur nella possibilità che sottragga porzioni di vacanza o di lavoro, offre tuttavia viaggi più lenti, calmi e di livello esperienziale maggiore, più ricco di stimoli sia paesaggistici sia relazionali. Inoltre, al netto delle credenze o “leggende ferroviarie”, garantisce sicurezza e comfort, in particolare nei casi di prenotazione di cuccette notturne private. Già, ma a quale prezzo?
Prezzi a confronto ed esempi di tratte europee
Ora soffermiamoci sui prezzi. Perché spesso sono ciò che determina maggiormente la nostra scelta, o la rende addirittura obbligata. Se un viaggio di andata e ritorno tra Milano e Parigi è proposto a 100 Euro oppure a 300 Euro, il primo della durata di un’ora circa ed il secondo della durata di 16, è chiaro che non c’è confronto: la maggior parte dei viaggiatori sceglierà la prima opzione, che è proprio quella dell’aereo (nello specifico: 120 Euro per l’aereo e 350 Euro per il treno notturno, con rapporto sempre di circa uno a tre).
Tuttavia, se partiamo da La Spezia alla volta di Monaco di Baviera, il prezzo del biglietto del treno notturno non raggiunge i 100 Euro, mentre l’andata e ritorno in aereo arriva a costare più del doppio, ovvero 200 Euro, con partenza da Genova. Dunque, arrivare in centro città per colazione trascorrendo la notte in cuccetta invece di spostarsi da La Spezia a Genova, per poi spostarsi ancora dall’aeroporto di Monaco al centro cittadino, inquinando meno, godendosi la lentezza del viaggio e i panorami notturni nel cuore dell’Europa, ad un prezzo inferiore della metà del valore dell’alternativa in volo, risulta senz’altro un’opzione tanto appetibile quanto vantaggiosa.
Quindi è chiaro: la domanda potrà crescere soltanto in base alla convenienza di più di una variabile (prezzo in primis) rispetto alle alternative. Per questo motivo se da un lato negli ultimi anni Germania, Francia ed Austria hanno investito sul settore con “grinta” ma, dall’altro, Nazioni come l’Italia hanno scelto di preferire ancora investimento sull’aerotrasporto, il consolidamento del trend è tutt’altro che certo. Forse, addirittura, tutt’altro che all’orizzonte. Affinché si cominci ad intravvedere, e di conseguenza si avvicini ai viaggiatori con sempre maggior potere d’attrazione, occorre che le agende politiche dei Paesi membri puntino tutte verso il medesimo traguardo.