Con l’hashtag #possiamoaiutarti l’Arma dei carabinieri comunica che ha identificato e denunciato sette persone per truffa aggravata in concorso. Si tratta di cinque uomini di organi campane e due di Cassino, oltre a due soggetti denunciati nei giorni scorsi che avrebbero perpetrato raggiri ai danni degli anziani. Un’operazione che ha consentito di individuare i responsabili di quattro truffe avvenute a Vetralla, Ronciglione, Tarquinia e Nepi.
Le modalità con cui le truffe sono state condotte sono simili in tutti i casi. La vittima, perlopiù una persona anziana, riceve una telefonata da un sedicente avvocato che comunica un incidente avvenuto ad un nipote e chiede quindi i soldi per evitare ulteriori conseguenze. In un caso il malvivente interlocutore si è addirittura
spacciato per carabiniere, in altri per un corriere incaricato di consegnare un pacco ordinato da un nipote, da pagare alla consegna. I truffatori, come detto, prediligono le persone anziane – per lo più donne – e sole in casa e in quattro casi su sei, purtroppo, sono state pagate cifre che vanno dai 500 ai 3mila euro.
L’Arma dei carabinieri nell’anno in corso ha condotto campagne di sensibilizzazione presso le parrocchie ed i centri anziani ed ulteriori incontri di approfondimento sono programmati in alcuni Comuni.
Ciò nonostante alcune vittime si sono rivolte alle forze dell’ordine solo dopo aver pagato una cifra di danaro o aver consegnato dei preziosi. I carabinieri ribadiscono la necessità di comporre il numero unico di emergenza 112, oppure di contattare la stazione carabinieri del proprio paese per segnalare anche solo una telefonata sospetta per consentire, senza ulteriori conseguenze, anche solo di chiarire un dubbio o una perplessità. Una chiamata nell’immediatezza dei fatti consente di avviare subito le indagini per individuare i
colpevoli, come nei casi conclusi di recente, ovvero, di affrontare con serenità alcune piccole insicurezze quotidiane.