Attenzione ad una nuova malattia che manda nel panico mezza Italia, il contagio è semplice e già sono stati registrati cinque decessi.
Le malattie non sono mai piacevoli, anche un banale raffreddore infatti, può essere estremamente fastidioso. Le malattie inoltre possono comparire a qualunque età. Chiaramente esistono patologie specifiche di alcune età in particolare, ma la maggior parte possono essere contratte da chiunque.
Solo qualche anno fa il Covid ha devastato l’Italia e tutto il mondo, è stato un vero e proprio shock per i cittadini che si sono ritrovati impreparati a fronteggiare la situazione. Fortunatamente le cose sono andate per il meglio e il peggio ormai è passato da svariato tempo.
Col passare dei mesi, i cittadini hanno imparato a convivere con il virus e hanno smesso di preoccuparsi, solitamente infatti la patologia si manifestava con sintomi simili a quelli di un comune raffreddore.
Una nuova malattia fa scattare l’allerta
Nell’ultimo periodo si sarebbero registrati diversi casi di Psittacosi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, avrebbe già ho deciso di diramare l’allarme preventivamente, per mettere in guardia la popolazione. Stando ai dati purtroppo ci sarebbero già verificati cinque decessi. Un dato che non ha nessuna intenzione di spaventare ma semplicemente ha l’obiettivo di riportare i fatti.
La Psittacosi, è una patologia causata da un’infezione batterica, il batterio in questione è chiamato Chlamydia Psittaci. A farla circolare sarebbero soprattutto gli uccellini in particolare quelli esotici, il patogeno tuttavia può essere trasmesso anche da cani, gatti, pecore e bovini.
Oltre agli animali, la patologia può essere trasmessa anche all’uomo, affinché avvenga il contagio è però necessario un contatto diretto con urine, feci, uova e piume di volatili infetti. Il batterio si posiziona soprattutto nel tratto gastrointestinale ed è molto resistente.
Psittacosi, i sintomi e le raccomandazioni dell’OMS
La malattia si presenta con un periodo iniziale di incubazione che dura uno, tre giorni, successivamente il batterio incomincia a provocare i sintomi. Nei casi lievi può essere confuso con un raffreddore o un’influenza, caratterizzata da febbre, tosse, cefalea e brividi di freddo.
Nei casi più gravi i sintomi possono ricordare quelli di una polmonite, l’infezione può arrivare infatti anche ai polmoni provocando difficoltà respiratorie, dolore al torace, nausea, vomito e perdita di appetito.
La patologia dura mediamente una, due settimane, nei casi più gravi però, può diventare fatale. Per diagnosticarla, è necessario effettuare una rx al torace, una volta diagnosticata si procede con una terapia antibiotica a base di sulfamidici.
I decessi si sarebbero registrati lo scorso mese in Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Paesi Bassi, i casi sarebbero in aumento e una concentrazione si sarebbe verificata nel periodo fra novembre e dicembre. La maggior parte delle infezioni sarebbero collegate a contatti diretti con uccelli selvatici o domestici.
Al momento la situazione è sotto controllo e in Italia non si registrano casi, anzi nel nostro Paese il rischio resta basso. Bisogna tuttavia prestare attenzione e mantenere un occhio di riguardo per i bambini.