Andy Luotto, scoperto da Renzo Arbore, ha recitato in oltre trenta film: adesso ha decisamente cambiato vita e non lo riconoscerete mai.
Attore e comico statunitense nato a Brooklyn il 30 luglio 1950, la carriera di Andy Luotto è molto legata al nostro Paese: infatti, il personaggio del mondo dello spettacolo, che ha vissuto nel viterbese, frequentando l’istituto alberghiero di Civita Castellana, è stato scoperto da Renzo Arbore, qualche anno dopo che si era laureato in Cinematografia all’Università di Boston nel 1972.
Infatti, dopo aver lavorato come doppiatore negli USA, ha conosciuto la fama grazie al mattatore Arbore, che lo aveva voluto affianco in programmi televisivi come “L’altra domenica” e “Quelli della notte”. Il suo esordio sul grande schermo è nel ruolo del supereroe sui generis di “SuperAndy – Il fratello brutto di Superman”, pellicola uscita a fine anni Settanta.
Nel 1983 dirige e interpreta il film “Grunt! – La clava è uguale per tutti”, mentre negli anni successivi intraprende la carriera di cantante, pubblicando album e singoli. Andy Luotto si vanta di aver recitato in oltre trenta film, ma di avere più tatuaggi che apparizioni sul grande schermo. Al cinema, oltre che per Renzo Arbore, ha recitato per Franco Prosperi, Luciano De Crescenzo, Sergio Citti e Ricky Tognazzi.
L’attore che ha un profilo Instagram molto attivo, col passare degli anni, si è sempre più allontanato dal piccolo e dal grande schermo. Tutto questo perché negli ultimi anni ha coltivato una grande passione e siamo certi che molti di voi sappiamo di cosa stiamo parlando. In realtà, un piccolo indizio ve lo abbiamo dato qualche riga sopra, quando vi abbiamo spiegato che ha frequentato l’istituto alberghiero.
Andy Luotto, infatti, ha scelto di intraprendere un certo percorso, abbandonando di fatto il mondo del cinema e dello spettacolo, per dedicarsi alla cucina, aprendo diversi ristoranti. L’attore e personaggio televisivo, inoltre, ha scritto libri di cucina come “Padella story” e “Cotto in coccio”. Una passione, quella per la cucina, che nasce fin da giovanissimo e che coltiva sia negli Usa che in Italia.
La passione per i fornelli, che lo hanno reso di fatto uno chef davvero molto bravo, è nata nei luoghi dove ha lavorato come cuoco in varie occasioni, e adesso lo ritroviamo spesso ospite di trasmissioni televisive, in cui racconta appunto quello che è stato il passaggio dal cinema alla ristorazione.
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