Massimo Bossetti continua a professarsi innocente per la morte di Yara Gambirasio e in carcere pare si sia dato alla cucina.
Sono passati oltre tredici anni dalla scomparsa di Yara Gambirasio, avvenuta il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo: il corpo della ragazzina venne ritrovato per puro caso da un aeromodellista tre mesi dopo, a Chignolo d’Isola.
Ci vollero indagini lunghe e articolate, con metodi praticamente mai usati prima per arrivare prima a Ignoto 1 e per poi dare a questi il volto e il nome di Massimo Bossetti.
L’uomo è ora in carcere, con l’accusa grave di aver ucciso quella ragazzina dopo averne abusato: la condanna definitiva all’ergastolo è datata 12 ottobre 2018, ma da allora i suoi legali non hanno mai smesso di spiegare che il loro assistito è innocente e hanno chiesto in più occasioni la revisione del processo. Ci spera, Massimo Bossetti, come si evidenzia in alcune lettere inviate a un giornalista.
Le ultime dal carcere su Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio
Una vera e propria campagna per la sua innocenza si è attivata negli anni e ora qualcuno lo definisce un “murato vivo in galera”, spingendo per l’istanza di revisione. Massimo Bossetti, stando a sentire gli innocentisti di questo caso, sarebbe stato letteralmente incastrato in un processo dove – come sostengono i suoi legali, Claudio Salvagni in primis – non si sarebbe potuto nemmeno difendere.
Il muratore di Mapello, da parte sua, continua a comunicare con l’esterno attraverso delle lettere che evidenziano come il suo caso sarebbe – stando proprio alle sue stesse parole – uno di quelli “che agli occhi di tutti sono rimasti colmi di incertezze e di piste alternative mai prese in considerazione”. Per questo, spera anche lui in un’istanza di revisione, come avvenuto coi coniugi di Erba.
Nel frattempo, Bossetti spiega di partecipare a qualsiasi bando che viene emesso in carcere, dai concorsi letterari a quelli di cucina, e anzi di aver creato un dolce che ha chiamato ‘Sgranella alle noci con mele e limone’. Con questa ricetta ha partecipato a uno di questi concorsi per carcerati e lo ha vinto. Chiosa l’uomo: “Partecipo semplicemente per rendere meno pesante il trascorrere inutile del tempo”.